Firenze, “Il tema dell’impatto socioeconomico del turismo e dell’esplosione del fenomeno Airbnb è al centro della strategia dell’amministrazione sul turismo sostenibile – ha detto il presidente della Commissione Sviluppo economico Enrico Conti – Non per caso Firenze, unica città italiana insieme a Bologna, fa parte di un tavolo di metropoli europee che si battono per cambiare la normativa comunitaria su questo tema”.
Dalle dichiarazioni di Conti si apprende poi che dei 6062 Airbnb host attivi a Firenze nel novembre 2019, che pubblicizzano circa 12.000 annunci, il 46% pubblicizza al massimo una camera, un ulteriore 27% appena due camere, un ulteriore 11% tre camere. Solo l’11% degli host vende più di quattro camere.
Tuttavia, nonostante sia solo il 2% degli host a pubblicizzare ciascuno 15 camere e oltre, essi mettono a disposizione circa un quarto dell’offerta complessiva di letti.
“Anche al netto dei finti Airbnb, ossia delle strutture ricettive ufficiali già sottoposte alle norme degli alberghi dice poi Conti – non c’è dubbio che lì occorra intervenire. Tutela dell’ecosistema del commercio e artigianato di qualità, incentivi al ritorno della residenza nei centri storici e regole di concorrenza che distinguano tra attività di integrazione al reddito e vero e proprio business, dovranno quindi essere le direttrici di intervento su questo tema”.
“Sono gli obbiettivi – conclude il presidente della Commissione attività produttive Enrico Conti – che l’amministrazione ha sempre perseguito e che perseguirà con più efficacia giovandosi finalmente di una norma nazionale”.
Sul tema della regolamentazione degli Airbnb era intervenuto anche il ministro Franceschin: “Il tema degli Airbnb è un fenomeno che va governato in modo intelligente, capendo anche che siccome il turismo vuol diventare sempre più esperienziale, la gente apprezza l’idea di andare in una casa in cui si può capire come si vive all’italiana. Quindi è un fenomeno che ha portato anche un turismo interessante a cui l’Italia non può rinunciare. Ma va regolato”.