Alla procura di Firenze, dove al pm di turno è arrivata una nota/relazione da parte del comando del 6/o Battaglione carabinieri ‘Toscana’, non c’è ancora un fascicolo aperto sulla vicenda della bandiera del Secondo Reich attaccata nella camerata della caserma Baldissera da un carabiniere.
Sarà il procuratore capo Giuseppe Creazzo a decidere se aprirlo o meno ma ancora non è chiaro quale potrebbe essere il reato. La stessa legge Scelba, sull’apologia del fascismo, parla esplicitamente di reato doloso, un reato difficilmente contestabile, si fa notare in ambienti giudiziari, nei confronti del carabiniere, 23 anni, che non ha esposto alla finestra della caserma la bandiera ma nella sua stanza il vessillo oggi usato da gruppi neonazisti e xenofobi. Lo stesso, spiegano ancora, è difficile pensare a sanzioni per la ‘catena di comando’ dell’Arma che potrebbe essere in difetto qualora quel simbolo fosse stato attaccato da molto tempo. Anche questo sarà difficilmente provabile.
Di certo quella che fu la ‘bandiera di guerra’ dell’Impero Germanico, acquistabile su internet a 5,50 euro, e’ legale in Germania dove, viene fatto notare, esiste una delle piu’ restrittive leggi contro il nazismo. Inoltre il poster con il volto di Salvini, attaccato a fianco della bandiera, sarebbe stato regalato al militare durante l’ultima edizione di Lucca Comics: e’ la pubblicita’ di un videogioco che prende in giro tutti i piu’ noti politici italiani. Fonti giudiziarie, infine, fanno notare che il giornalista che ha ripreso e postato il video con la bandiera non avrebbe commesso reati: dal 2010 sarebbe decaduta la legge che vietava le riprese, anche esterne, dei siti militari.