E’ stato firmato l’accordo preliminare per la cessione dell’Aferpi di Piombino (Livorno) da Cevital al gruppo indiano Jws. E’ quanto si apprende a margine del tavolo di trattativa in corso da ieri al ministero per lo Sviluppo economico (Mise) e al quale ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
“Dopo due giorni di impegno al ministero dello Sviluppo economico la vicenda della siderurgia di Piombino ha fatto un passo avanti. Il nostro contributo all’accordo è stato essenziale. Ai lavoratori di Piombino dico che ora si apre una nuova fase. Piombino deve tornare a produrre acciaio”. Lo scrive su facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Il passaggio definitivo dell’Aferpi di Piombino (Livorno) da Cevital al gruppo indiano Jsw “ci sarà tra sei settimane quando saranno state fatte tutte le verifiche, la due diligence, e sarà presentato il progetto industriale da parte di Jindal”. Così il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell’incontro al Mise che ha portato alla firma dell’accordo preliminare per la cessione. “E’ una tappa nuova, si chiude un periodo lungo di difficoltà e di incertezze. Possiamo guardare con più speranza al futuro”, ha aggiunto Rossi che non ha voluto confermare la notizia della cifra di 75 milioni di euro che il gruppo indiano sarebbe disposto a pagare per lo stabilimento: “le cifre riguardano le aziende, noi abbiamo dato una mano a risolvere questo accordo prendendo l’impegno di mettere a disposizione finanziamenti per l’innovazione e per ridurre l’impatto ambientale puntando ad avere una riconversione ecologica della siderurgia”, ha spiegato.
Sul futuro dell’Aferpi “la nostra preoccupazione massima sarà quella di verificare che i lavoratori siano rioccupati,nel progetto di Piombino non c’è solo la siderurgia”, ha continuato il governatore della Toscana Enrico Rossi aggiungendo “speriamo che con questo imprenditore nuovo ci sia la possibilità di tornare a colare acciaio”. Rossi ha poi voluto ringraziare il patron della Cevital Issad Rebrab “sia perché ha comunque rispettato l’impegno importante della riassunzione di oltre 2000 lavoratori, sia perché alla fine ha ceduto anche in virtù di un’amicizia che in questi anni avevamo costruito” e il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, “per la passione, l’impegno e l’efficacia dimostrate cui in questi due giorni lunghi in cui siamo stati sempre in contatto”. Il problema del riassorbimento di tutti i lavoratori dello stabilimento “si affronterà fra sei settimane, a metà aprile (probabilmente il 18 aprile ndr) quando Jindal dovrà presentare il piano industriale e occupazionale, a quel punto comincerà anche il confronto con le parti sociali”, ha spiegato Rossi aggiungendo infine “le notizie che abbiamo avuto negli incontri anche informali ci dicono che c’è la volontà positiva di Jindal di presentare un progetto che consenta di rioccupare i lavoratori e questo è importantissimo”.