“Sono stato io”. Sono le uniche parole pronunciate di fronte al pm Giampaolo Melchionna di Raffaele Papa, 29 anni, che nel pomeriggio di ieri ha sparato con una pistola a due fratelli, uccidendone uno e ferendo l’altro oltre a una donna che passava in quel momento in via Matteotti a Follonica (Grosseto). L’uomo, dopo essere rimasto in silenzio dal momento in cui è stato fermato dai carabinieri a Grosseto, circa due ore dopo aver sparato, ha deciso di confessare ma non ha aggiunto altri particolari perché “non me li ricordo”. Il 29enne è difeso dall’avvocato Carlo Valle.
Intanto i carabinieri hanno ritrovato la pistola che avrebbe
sparato (quando è stato fermato alle porte di Grosseto Papa non aveva con sé alcuna arma): si tratta di una calibro 9 con la matricola abrasa rinvenuta nel torrente Gora, alle porte di Follonica, dai sommozzatori dell’Arma e dei vigili del fuoco. I sommozzatori dei pompieri avevano cercato l’arma anche nella zona di Fiumara, a Marina di Grosseto e sul lungomare Carducci, a Follonica.
Il gesto folle e omicida sarebbe nato da una lite di vicinato, tra i due fratelli che gestiscono l’hotel e Papa, titolare di una gastronomia, scatenata da un’infiltrazione d’acqua nello stabile. Per sedare la lite sarebbe intervenuta la moglie di uno dei titolari dell’albergo. Ma a quel punto Papa avrebbe tirato fuori un’arma, iniziando a sparare. Sulle linea di tiro si è trovata anche una passante, una farmacista della zona, assolutamente estranea al
litigio. La donna è stata colpita da un proiettile.
Tutto è successo intorno alle 14.30 nel centro di Follonica, poco lontano dal lungomare. Un vero e proprio agguato quello organizzato dall’uomo. Due famiglie, Papa e De Simone, in lite da tempo per vari problemi.
Dopo aver ucciso il 42enne, che lascia una moglie e tre figli piccoli, e seminato il panico, Papa è salito sulla sua auto e ha tentato la fuga. Lo hanno preso i carabinieri qualche ora dopo a Grosseto. Era a piedi, poco lontano da dove aveva posteggiato la vettura. Non aveva più con sè la pistola che ancora non è stata trovata. Pochi dubbi, però, da parte del pm Giampaolo Melchionna, che coordina le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Grosseto e della compagnia di Follonica.
L’uomo è stato a lungo interrogato in caserma dov’è in stato di fermo. Anche lui è sposato con una figlia piccola.
“Sgomento e dispiacere per quello che è successo”, ha commentato a caldo il sindaco di Follonica, Andrea Benini che si è recato in via Matteotti non appena ha appreso la notizia della sparatoria. Benini ha espresso “una condanna assoluta” rispetto ai fatti invitando la comunità “a una reazione forte, per riaffermare i valori che ci tengono uniti e che oggi dobbiamo riaffermare con maggiore convinzione”.
“Senza dubbio la tecnologia, e in modo particolare la videosorveglianza, si è dimostrata
utilissima per andare a individuare i colpevoli di azioni criminogene”. Lo ha detto Vittorio Bugli, assessore alla sicurezza della Regione Toscana, interpellato sul contributo
dato dal sistema ‘Targa manet’ della polizia municipale di Grosseto, che fotografa e registra le targhe delle auto ai varchi, alla cattura dell’autore della sparatoria di ieri a
Follonica. Bugli, parlando a margine del convegno ‘Toscana sicura, percorsi di sicurezza urbana’ organizzato oggi a Firenze da Regione e Anci Toscana, ha osservato che “oggi la tecnologiaperò ci consente anche altro: possiamo fare anche prevenzione
con le telecamere, esistono sempre più tecnologie che fanno il riconoscimento facciale, e sono in grado di agire loro stesse per lanciare alert già prima di commettere il reato. Dobbiamo lavorare parecchio su questo”.