Sono state redatte oggi dalla Regione Toscana le linee guida da seguire contro l’inquinamento in merito agli alberi e la messa a dimora nei centri urbani
C’è il faggio che è bravissimo ad assorbire l’ozono e il biossido di azoto, l’abete di Douglas, il piĂą efficace nell’abbattimento del PM10, oppure il pioppo bianco, perfetto per sequestrare la CO2. Cortine vegetali contro l’inquinamento o meglio, specie arboree che migliorano la qualitĂ dell’aria. Sono loro le protagoniste delle nuove linee guida, intervento specifico previsto dal Piano regionale di qualitĂ dell’aria, emanate dalla Regione per fornire indirizzi precisi alla piantumazione di specifiche specie arboree utili all’assorbimento di particolato e ozono nelle aree urbane. Rivolte soprattutto ai Comuni, le linee guida hanno l’obiettivo di rendere i nostri centri abitati piĂą vivibili migliorando la qualitĂ dell’aria e quindi della salute dei cittadini, in particolare della popolazione infantile maggiormente sensibile all’inquinamento, con particolare attenzione all’effetto di riduzione dell’inquinamento da ozono O3, biossido di azoto NO2 e particolato PM10.
Le linee guida sono state redatte da un gruppo di lavoro costituito, da Regione, Cnr, Asl Toscana centro, Comuni di Pistoia, Lucca e Firenze e Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, con la collaborazione della Direzione Organizzazione sistemi informativi per la realizzazione del software.
“Un obiettivo molto ambizioso che poi è quello del Piano sulla QualitĂ dell’aria è di portare la comunitĂ della Toscana al 2020 a non dover subire piĂą sforamenti delle Pm10, che sono processi di combustione, nĂ© di biossido di azoto e di avvicnarci sempre di piĂą ai livelli obiettivo per quanto riguarda l’ozono: un complesso di traguardi che non sono quelli di lungo termine ma sono molto vicini e richiedono un impegno importante da parte di tutti.
Le linee guida sulla messa dimora degli alberi – ha commentato Federica Fratoni – sono un strumento di cui andiamo particolarmente fieri, frutto di un ottimo lavoro di squadra, tra l’altro mi risulta la Toscana sia l’unica regione ad essersene munita. Queste linee rientrano tra le azioni previste dal Piano di qualitĂ dell’aria e oltre a offrie alle nostre cittĂ occasioni di spazi verdi adatti a contrastrare lo smog, forniscono a tutti consigli utili sulle tipolgie di piante da mettere a dimora in base alla loro capacitĂ di assorbimento degli inquinanti”
Le caratteristiche delle piante “mangiasmog”
Da studi effettuati è emerso che non tutte le piante hanno la stessa efficacia nella rimozione degli inquinanti. Le linee guida servono proprio a individuare, in base a dati scientifici, quelle piĂą adatte allo scopo. Vi sono delle specie che meglio di altre sono in grado di contribuire al miglioramento della qualitĂ dell’aria, “mangiando lo smog” nelle cittĂ intercettando metalli pesanti, riducendo le concentrazioni di gas inquinanti.
Ma, in linea generale, per massimizzare gli effetti positivi le piante devono avere alcuni requisiti, quali:
- elevata densitĂ della chioma
- longevitĂ del fogliame
- bassa capacitĂ di emissione di composti organici volatili
- ridotta allergenicitĂ del polline
Grazie a una semplice applicazione web (https://www326test.regione.toscana.it/fdpub/piante/) accessibile gratuitamente da enti locali locali, imprese e privati cittadini, basterĂ inserire i parametri in base alle proprie necessitĂ (ad esempio: tipo d’inquinante interessato; dimensioni della pianta, livello di allergenicitĂ accertato, etc.) per avere restituite le tipologie di piante che presentano la maggiore capacitĂ di assorbimento degli inquinanti.
Le linee guida sono anche un’occasione per l’attivazione di progetti di informazione ambientale (per esempio per gli amministratori dei condomini). A questo scopo la Regione Toscana verificherĂ la possibilitĂ di utilizzo dei fondi Por Fesr.