“I cittadini devono pretendere che lo Stato si occupi della loro sicurezza” sono le parole del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti riguardo all’omicidio del rapinatore da parte del gommista Fredy Pacini
“Le forze dell’ordine sono degli eroi e fanno di tutto, ma la soluzione non può essere quella di dire alle persone ‘difendetevi da soli’. Deve esserci la pretesa da parte dei cittadini che sia lo Stato a difenderci e quindi, se c’è bisogno di sicurezza urbana, lo Stato la rafforzi perché, ripeto, non è accettabile che una persona sia così alla mercé dell’insicurezza. E’ anche sbagliato il messaggio di dire ‘noi non ce la facciamo, compratevi una pistola e pensateci voi'”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, commenta l’uccisione di un rapinatore da parte di un gommista a margine della conferenza dei servizi al Viminale sull’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
“Credo che il ministro dell’Interno, quando si scopre che un imprenditore ha subito trentotto rapine in una piccola città come Arezzo – ha continuato – dovrebbe immediatamente prendere la macchina, andare lì e capire come una cosa del genere possa avvenire e come, grazie alla collaborazione dello Stato, questo non accada mai più a nessun imprenditore che possa essere rapinato trentotto volte di seguito. A questo serve il ministro dell’Interno”.
Sull’argomento è intervenuto anche Giuseppe Civati, fondatore di Possibile: “La strumentalizzazione di quanto accaduto a Monte San Savino, ad Arezzo, è intollerabile. Perché si tratta di una doppia tragedia: per la vittima e per l’uomo che ha sparato. Il ministro dell’Interno Salvini è tenuto a garantire la sicurezza dei cittadini, non a fare le sfilate in seguito a fatti terribili. La riforma della legittima difesa, richiesta dalle destre, poco c’entra con la lotta alla criminalità. Per quello servono politiche serie, non le felpe e i tweet pieni di propaganda”.
“Non si può più accettare – aggiunge Civati – che chi guida il Viminale abbia questo comportamento. Piuttosto inizi a fare il proprio lavoro: aumentare il livello di sicurezza. Un cittadino che spara è sempre una sconfitta per lo Stato. Ed è una grande sconfitta per il ministro che deve provvedere a tutelare gli italiani”.
“Non è possibile che il ministro degli Interni invece di mandare la polizia a prendere i ladri esulta se qualcuno spara ai ladri: questo significa il fallimento dello Stato”. Lo ha detto Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e neo presidente di Legautonomie: è stato eletto oggi a Viareggio (Lucca) dove fino a domani è in programma il congresso dell’associazione delle autonomie locali.
“Allo stesso tempo non è possibile che scarichi sui sindaci le contraddizioni della sua propaganda – ha proseguito Ricci -: nei prossimi giorni e nelle prossime settimane grazie al decreto insicurezza avremmo più persone senza diritti, senza controlli, persone meno integrate il che renderà le nostre città assolutamente meno sicure. Per questo serve una reazione pragmatica ma anche culturale”.
“In Italia fino adesso c’è stato troppo lassismo nei confronti degli aggressori e di chi entra nelle nostre case”. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
“C’è stata la tendenza – ha aggiunto la Bongiorno – ad essere sempre attenti al tema della difesa. Sono contrarissima all’attuale legge sulla legittima difesa perché pretende che il soggetto aggredito debba fare una sorta d’indagine prima di poter reagire, cioè deve vedere se c’è un imminente pericolo. Quindi di notte una persona che sente dei passi in casa dovrebbe scrutare tutte le stanze e capire in che posizione sia l’aggressore. Questo è impensabile. È chiaro che tutto questo porta alcune persone a pensare che in Italia ci sia terreno fertile per rubare e fare rapine”.
“Credo sia necessario – ha sottolineato la Bongiorno – creare una legge chiara in cui tutelare l’aggredito e non l’aggressore. Con questa misura diamo anche un messaggio chiaro a tutti coloro che pensano di venire in Italia indisturbati, entrare in casa altrui e compiere 38 furti come è accaduto ad Arezzo. Il principio è che sbaglia chi entra nella casa altrui. Chiunque dunque entra in casa di altri per rubare, violentare e uccidere deve accettare le conseguenze. Spero nei primi mesi del 2019 che questa nuova norma possa diventare legge”.