Si terrà il 18 dicembre l’udienza per l’opposizione della Cooperativa il Forteto contro l’archiviazione di una querela nei confronti dell’ex presidente della seconda commissione d’inchiesta del Consiglio regionale della Toscana, Paolo Bambagioni (Pd), per le dichiarazioni rilasciate in due interviste.
“Devo difendermi dall’accusa di aver infangato l’onorabilità della cooperativa – ha detto stamani Bambagioni in merito alla querela relativa a due interviste su Forteto – sostanzialmente per aver dichiarato che non c’è grossa distinzione tra la fondazione e la cooperativa. Quello che ho detto è contenuto all’interno delle due commissioni d’inchiesta regionali ed è sotto gli occhi di tutti: siamo arrivati a parlare di setta, quindi è evidente che nella setta chi comanda è una persona sola, e questo emerge non solo dai lavori della commissione, ma anche nelle sentenze”.
“Mi domando – si chiede l’ex presidente e consigliere regionale – come mai abbiano deciso di fare una nuova iniziativa giudiziaria contro di me, dopo che era stata archiviata dal giudice. Alzano il tiro e attaccano tramite me l’istituzione Consiglio regionale? È un’intimidazione? Certamente è una mancanza di rispetto verso la nostra azione, che è stata un’azione di ricerca della verità, della giustizia e di sostegno alle vittime”.
“A oggi – ha concluso Bambagioni – nonostante due commissioni votate all’unanimità dal Consiglio regionale e tre sentenze del tribunale, Fiesoli è a piede libero, mentre due vittime stanno perdendo il lavoro, licenziate dalla Cooperativa e io oggi vengo chiamato in causa con una querela: bisognerebbe che la vicenda venisse presto rimessa sulla giusta via, ma mi sembra si stia andando al contrario.”
“Sostengo Paolo Bambagioni e gli esprimo la più sentita e profonda solidarietà”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani in merito alla vicenda.
“Siamo di fronte a un atto assolutamente inaccettabile – ha proseguito Giani – che dimostra la buona fede e il lavoro corretto e costruttivo portato avanti dalla commissione d’inchiesta presieduta da Bambagioni, come dalla precedente presieduta da Mugnai”.
“Tutto il Consiglio regionale – ha concluso Giani – è vicino a Bambagioni, e lo dico come presidente. Lascia perplessi e sgomenti che si sia arrivati a un atto come questo contro chi ha lavorato con grande serietà e impegno per la ricerca della verità in una materia che ha davvero creato preoccupazione, disagio e costernazione in tutta la regione”.