Il ritiro della candidatura di Marco Minniti alla segreteria del Pd “più che una sconfitta è un’opportunità persa”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, tra i firmatari del primo appello per la candidatura dell’ex ministro dell’interno Marco Minniti.
“Ne prendo atto con rammarico, come centinaia di altri miei colleghi sindaci che hanno firmato questa candidatura che aveva un obiettivo molto chiaro, dare più forza e unita al Pd”, ha aggiunto, a margine della presentazione del progetto della nuova fermata ferroviaria Firenze Guidoni.
“Io penso che tutte le scissioni siano sempre negative – ha proseguito Nardella – del resto la storia ci insegna che producono risultati negativi. Detto questo, non ho intenzione di occuparmi della politica nazionale: sono concentrato su Firenze, faccio il sindaco di Firenze, e mi preparo per proporre ai fiorentini un progetto per i prossimi cinque anni. Il mio partito si chiama Firenze: sono impegnato nel Pd a livello locale perché sia unito, forte, possa crescere; non rinnego le mie amicizie come qualche volta qualcuno fa, e non mi accodo ai vincitori. Questo è il mio modo di ragionare e di lavorare. Ora sono al 100% pancia a terra impegnato per Firenze”
“Finalmente il ministro Salvini segue qualche proposta che arriva dai sindaci italiani”. Ha affermato il sindaco di Firenze, a proposito della volontà della Lega di introdurre nelle scuole l’insegnamento dell’educazione civica, obiettivo di una proposta di legge promossa e sostenuta dallo stesso Nardella.
“E’ una proposta dettata dal buon senso – ha aggiunto – e da chi ha a cuore il ruolo della scuola dove i giovani possono diventare cittadini. Se un partito politico raccoglie questa proposta, come già hanno fatto altri partiti, noi non possiamo che essere felici.”
“Speriamo che la Lega sia coerente e che quindi porti in fondo insieme agli altri partiti la proposta che è nata dai sindaci italiani, senza alcuna distinzione di appartenenza di partito e senza alcuna distinzione di bandiera”, ha concluso Nardella.