Roberto Pirrone è  in carcere dallo scorso 5 marzo l’omicidio dello scorso 5 marzo. La pena effettiva è di 24 anni, ridotti di 8 per il rito abbreviato
Gli  avvocati Sibilla Fiori e Massimo Campolmi che difendono l’omicida  hanno  chiesto di tener conto anche della perizia psichiatrica che  ha videnziato come Pirrone soffrisse di disturbi di depressivi, per quanto, come stabilito, fosse in grado di intendere e volere al momento degli spari.  La sentenza è prevista per il prossimo 7 gennaio. Alla giudice Antonella Zatini. La famiglia di Idy Diene, con l’avvocato Sandro Bruni, si era giĂ costituita parte civile. Il comune di Frienze dichiarò di volerlo fare.
Pirrone ha sempre sostenuto di essere  uscito di casa con l’intenzione di suicidarsi finendo poi per sparare e uccidere a caso.“Mi sono detto sparo così vado in galera e la faccio finita con questa vita non dignitosa”  dichiarò agli inquirenti durante l’interrogatorio. L’uomo avrebbe detto di non riuscire piĂą ad andare avanti, a causa dei debiti e delle continue liti con la moglie per i problemi economici. Ad assillarlo sarebbe stato in particolare un prelievo mensile di alcune centinaia di euro, che una societĂ finanziaria effettuava dal suo conto per ripagare un prestito che gli era stato concesso. “Ho sparato al primo che ho incontrato” avrebbe affermato ancora l’uomo davanti agli inquirenti.
In realtĂ dai filmati che hanno ripreso la scena si nota come in effetti l’uomo abbia precedentemente incrociato e schivato altre persone prima di sparare.
Diene, 53, sengalese, venditore ambulante  molto noto in città , fu raggiunto da più colpi di pistola all’altezza del torace. Pirrone sparò  con una Beretta regolarmente detenuta. Fu una  pattuglia dell’Esercito, formata da personale del 186/o reggimento paracadutisti Folgore e impiegata nell’operazione Strade sicure a Firenze, a individuare e bloccare l’uomo poi portato in questura dalla polizia per l’omicidio.