Lo prevede il 75% dei negozianti intervistati, il 15% si aspetta un aumento delle vendite mentre il resto teme un lieve calo. La presidente regionale di Federmoda-Confcommercio Federica Grassini: “stagione faticosa, tra il grande caldo che è durato fino a novembre e la mania del Black Friday che a novembre ha fatto alzare gli affari ma diminuito i guadagni”. 167 euro, come lo scorso anno, il budget pro capite stimato dall’associazione di categoria.
I saldi invernali saranno “sanza ‘nfamia e sanza lodo” secondo la Confcommercio Toscana. Le aspettative dei commercianti toscani sono molto caute, ma è comunque un segnale positivo che la maggior parte di loro (75%, uno su quattro) preveda per le vendite di fine stagione che apriranno il 2019 un risultato analogo a quello 2018. Una sostanziale tenuta che dovrebbe scongiurare grossi tracolli ma che, in ogni caso, non basterà a colmare i vuoti della stagione.
“Sono stati mesi faticosi”, chiosa la presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Federica Grassini, “prima per il meteo, con il caldo che è durato fino a novembre inoltrato e non ha agevolato per niente la vendita dei capi invernali; poi per la corsa al ribasso che, dal Black Friday in poi, ha limato molto il margine finale delle vendite. Chi ha aderito all’iniziativa a novembre ha avuto un fatturato in aumento, ma con ricavi davvero risicati, senza contare che si è giocato una parte delle vendite del Natale. Speriamo che non sia vanificato anche il risultato dei saldi”.
Il budget stanziato dai toscani sarà lo stesso dello scorso anno: circa 167 euro a persona. Le percentuali di sconto saranno subito abbastanza alte, dal 30% in su. I prodotti più gettonati saranno capispalla, maglie griffate, sneakers e stivaletti. Tra i colori, quelli caldi lanciati dalle collezioni autunno inverno di quest’anno, come l’arancio, il bordeaux, il senape e tutte le sfumature del giallo.
I clienti più affezionati, le donne nella fascia d’età compresa fra i 35 e i 50 anni. Ma gli uomini cominciano a farsi largo. “Prima la donna era il cliente più esigente in fatto di modelli e colori, anche nel periodo dei saldi, mentre l’uomo era più “basico”: si affezionava ad un capo ed era capace di comprare solo quello in uno stock di colori diversi”, racconta la presidente di Federmoda Confcommercio Toscana, “adesso invece anche gli uomini sono molto attenti alle tendenze”. Tra le donne, il cambiamento più eclatante riguarda le ‘over 60’: “guai a proporre linee classiche dedicate, come accadeva fino a qualche anno fa. Oggi a qualsiasi età si cercano colori, vestibilità attuale e di tendenza. Insomma, anche la moda aiuta a superare il concetto dell’età”
Se il 75% dei commercianti di moda toscani prevede saldi in linea con quelli dell’inverno 2018, il 15% conta su vendite più vivaci (tra il +5 e +10%), mentre il resto teme un lieve calo. Ad incidere sul risultato potrebbe essere, secondo Confcommercio, l’eccessivo proliferare delle promozioni più o meno corrette che ormai si avvicendano tutto l’anno. “Sembra che il mercato non si muova se non si scende a patti facendo leva sul prezzo”, sottolinea Federica Grassini, “ma il consumatore non è uno sciocco, ancora tiene d’occhio la qualità e infatti chi sta sul mercato attuando solo una politica aggressiva fatta di sconti e promozioni non mi pare faccia affari d’oro. Di certo, però, inquina il mercato e rischia di vanificare uno strumento prima molto importante come quello dei saldi”.
Agli operatori dei negozi di fascia medio-alta non resta che specializzarsi nella ricerca di capi sempre più originali, che aiutino i clienti a distinguersi dalla massa, poi nell’offerta di servizi personalizzati, dalla sartoria alla consegna a domicilio.
“In occasione dei saldi, le nostre associazioni territoriali hanno inviato agli operatori il solito vademecum con le regole per effettuare correttamente i saldi di fine stagione”, ricorda la presidente Grassini. Tra queste, l’obbligo di accettare carte di credito/debito e quello di indicare per ogni prodotto il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Per quanto riguarda il cambio della merce acquistata, è rimesso alla discrezionalità del negoziante, ovviamente a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, della riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Ultima cosa da ricordare: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.