La Banca europea degli investimenti, la Bei, “ha cancellato gli 80 milioni di investimenti, su un costo totale di 150 milioni, previsti e stanziati per la costruzione dell’inceneritore di Firenze”. A dirlo sono le ‘Mamme no inceneritore’, l’associazione simbolo della protesta contro la realizzazione del forno che rivela i contenuti della lettera ricevuta proprio dalla Bei.
“L’operazione per questo progetto e’ stata annullata nel 2018, in seguito alla cancellazione del suo permesso ambientale da parte della Corte suprema italiana”, e’ scritto nella missiva della banca Ue. I fondi, in pratica, sono stati “cancellati dopo che il Consiglio di Stato ha annullato l’autorizzazione unica a costruire”, spiegano le mamme, “perdendo cosi’ circa la meta’ dei potenziali finanziamenti. Ebbene, anche questa stampella economica, che avrebbe dovuto sostenere l’impianto per 20 anni, e’ decaduta per la mancanza del titolo autorizzativo”.
In parallelo, aggiungono, “sono decaduti anche i finanziamenti previsti dal gestore del sistema elettrico”. Qthermo, la societa’ che dovrebbe costruire l’inceneritore di Firenze governata da Alia e dal gruppo Hera, “in conclusione, oggi si trova a non avere piu’ l’autorizzazione unica a costruire, annullata da una sentenza del Tar e dal Consiglio di Stato, e perde i finanziamenti utili per la costruzione e la gestione” dell’impianto.
Davanti a questa novita’, concludono le Mamme no inceneritore, “chiediamo al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di dare subito il via a tutte le azioni necessarie per poter arrivare, entro il 2019, alla realizzazione del nuovo piano regionale dei rifiuti, rivoluzionandone la gestione, che deve passare da mediocre a virtuosa, e stralciando definitivamente il progetto dell’inceneritore di Firenze”.
“Per noi è irrilevante. Non dipendiamo dal finanziamento Bei, era solo una opportunitĂ per pagare il denaro lo 0,5% meno”. Lo afferma Giorgio Moretti, presidente di Qthermo, l’azienda chiamata a realizzare e l”impianto di Case Passerini, in merito alla cancellazione del finanziamento della Banca europea degli investimenti per la costruzione del termovalorizzatore fiorentino. Questo, aggiunge Moretti, “significa un impatto sul costo annuo di circa 300mila euro, un maggior costo di tariffa di conferimento di un massimo del 3-4%: irrilevante”.