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Il Presidente di Firenze Bio, dell’associazione per l’Agricoltura biodinamica e della Federazione italiana agricoltura biologica, sono tra gli ospiti del convegno che si svolgerà domani a Firenze a Villa Ruspoli in piazza Indipendenza alle ore 14:30 sul tema: “Per la conversione ecologica dell’agricoltura”.
Le argomentazioni di Marco Bignardi non sono accettabili da parte del consumatore critico, che rifiuta il valore aggiunto immateriale conferito ai prodotti da narrazioni di tipo fideistico-fiduciario, basate sulla distinzione sociale, sul prestigio, sulla neutralizzazione del senso di colpa. Anche nello scegliere il prodotto biologico, il consumatore attento bada all’origine della materia prima e compara il prezzo con la qualità (non sempre i prodotti cari sono migliori).
La filiera cortissima soffre spesso di diseconomie di scala, si vedono mercatini bio che offrono poche cose portate con furgoni (inquinanti) semivuoti. Il mercato più evoluto sa offrire più varietà e quantità di prodotti, trasportati ottimizzando la movimentazione delle merci e l’impiego dei lavoratori, con ricadute positive sul prezzo.
Una buona consorzialità consente, per esempio, di avere asparagi da febbraio a giugno (dalla Maremma alla montagna pistoiese), carciofi per tanti mesi (dalla Val di Cornia all’Empolese). I microproduttori troppo spesso non offrono asparagi e carciofi, ortaggi pregiati, perché colture perenni complesse soggette a forte rischio di invenduto proprio nella filiera cortissima