Firenze, dopo lo sciopero mondiale dei ragazzi contro i cambiamenti climatici, il presidente della Regione Toscana interviene sul protagonismo delle piazze toscane con una lettera al direttore del quotidiano La Nazione per chiarire il suo impegno: “La politica più che aderire deve fare”.
“Retorica e strumentalizzazioni lasciano il tempo che trovano – scrive il presidente Rossi – Chi governa o aspira a farlo deve prendere impegni a dare risposte. È quello che proverò a fare nei prossimi giorni puntando a zero emissioni nette entro il 2050. Considerato che il Piano dell’energia e del clima presentato dal governo è insufficiente, noi toscani faremo le nostre scelte grazie anche alla forte spinta che arriva dall’Europa”.
Rossi poi sintetizza gli impegni che la giunta regionale può mettere nero su bianco sin dalle prossime settimane, a partire da un sostegno ancora più spinto alle energie rinnovabili, dal fotovoltaico alla geotermia, ad una lotta più forte al consumo di suolo; dall’approvazione di una legge sull’economia circolare per ridurre i rifiuti al contrasto dell’emergenza plastiche iniziando dal mare e dagli stessi uffici regionali, per dare l’esempio.
“Insisto molto proprio sul contrasto alla dispersione energetica. Grazie a questi investimenti le imprese sono diventate più sensibili e attive. Da tempo la Toscana è impegnata con risposte locali a problemi globali. Uno studio dell’Università di Pisa (Toscana Green 2050) indica che è possibile il pareggio tra produzione regionale e fabbisogno di energia elettrica. Per diventare carbon free entro il 2050 sarà necessario generare in autonomia, grazie a fonti rinnovabili, più del 50% del fabbisogno elettrico regionale. Ne deriverà anche una riduzione di impatti ambientali e un contrasto al consumo di suolo”.
“È necessario cambiare strategia e visione del futuro – si legge in conclusione della lunga lettera qui riassunta – La terra ci è data in prestito dai nostri figli”.