A formulare le accuse contro la dirigente Elisabetta Pastacaldi i genitori di due degli studenti sospesi. L’accusa è di abuso d’ufficio e di abuso dei mezzi di correzione
Avrebbe esagerato con la punizione. Anzi avrebbe esercitato una specie di ‘bullismo di ritorno’ contro dei ragazzi rei solamente di aver assistito agli atti compiuti dai compagni, senza prendervi parte. Questa l’accusa alla preside che i genitori di due dei sette studenti del liceo Petrocchi di Pistoia, sospesi per aver legato e ripreso con il cellulare una loro compagna di classe ubriacatasi da sola durante l’assemblea di istituto e poi fatta oggetto di scherno e di violenze da parte di alcuni compagni che avrebbero cominciato a prenderla in giro, le avrebbero dipinto la faccia, tirato acqua e legata con lo scotch, e qualcuno avrebbe ripreso la scena con un telefonino.
I fatti si erano svolti lo scorso 28 marzo ed avevano destato immediato scalpore: quattro studenti erano stati sospesi per trenta giorni, mentre la ragazza e gli altri tre fino alla fine dell’anno, con conseguente bocciatura.
Inoltre il difensore dei genitori dei quattordicenni ha spiegato di essere andato al liceo Petrocchi a chiedere copia dei provvedimenti di sospensione per poterli impugnare, sia mercoledì che giovedì scorso: in entrambe le occasioni, tuttavia, il legale o si sarebbe sentito rispondere che i documenti non potevano essergli ancora consegnati.