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Isadora Duncan e l’arte della danza.

Apre a Villa Bardini una mostra dedicata a Isadora Duncan e ai suoi amici artisti, italiani ed europei.

Isadora Duncan, americana di San Francisco, fu una ballerina che sconvolse i canoni della danza e che ispirò moltissimi artisti. Non si poteva vederla danzare senza rimanere folgorati: sia dalla bellezza delle sue movenze, che erano insieme antiche e super contemporanee;  che dalla bellezza sua, che danzava scalza, in abiti leggeri, completamente diversi dai tutù di tulle rigido che usavano le ballerine classiche allora in voga.

Soprattutto, vederla danzare ispirava visioni di bellezza rivoluzionaria.

Erano i primi anni del Novecento. Danzando in tutta Europa Isadora Duncan riuscì ad elevare la danza al ruolo di arte al pari delle altre espressioni artistiche. E a farla divenire fonte di ispirazione per artisti di tante discipline diverse. Incantò pittori, scultori, musicisti, decoratori…

Ma soprattutto, oltre ad essere musa, Isadora Duncan fu agente di cambiamento. La sua danza per la prima volta liberava il corpo femminile dalle costrizioni sociali. E rifletteva lo slancio di emancipazione che aveva cominciato ad animare le donne, in quegli che erano gli stessi anni delle suffragette. La sua danza insomma fu un motore potente di cambiamento culturale.

Come racconta bene questa mostra A passi di danza. Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e Novecento, a cura di Maria Flora Giubilei e Carlo Sisi, in collaborazione con Rossella Campana, Eleonora Barbara Nomellini e Patriza Veroli.

La mostra riunisce ben 175 opere, con una sezione distaccata al museo Stefano Bardini ai piedi della collina. Di stanza in stanza tanti lavori deliziosi, visti raramente, e arrivati a Firenze da tanti parti diverse d’Italia e del mondo, incantano i visitatori.

Ci sono sculture e quadri bellissimi, dei più grandi artisti dell’epoca. Non si vuole fare una lista della lavandaia, ma come non citare Rodin, Bourdelle, Franz von Stuck, Leonardo Bistolfi, Edoardo Rubino? Per non parlare di Previati, Sartorio, Romanelli, Galileo Chini, Felice Casorati, Boccioni, Libero Andreotti (con una stanza bellissima), Thayaht, Depero, Severino, Sironi, Pericle Fazzini, Gio Ponti, Massimo Campigli...senza dimenticare Antonietta Raphael.

E ci sono anche tante fotografie, abiti, ceramiche, oggetti, disegni, che ricostruiscono mondi di affetti e di creatività. Per esempio Isidora Duncan fu amicissima di Eleonora Duse. La mostra lo racconta bene. Esposti anche abiti bellissimi delle due donne, creazioni di Mariano Fortuny e del fratello della Duncan.

E c’è anche un coup de théâtre: un quadro di Plinio Nomellini, che nel 1913 vide la Duncan ballare sulla battigia, a Viareggio. Folgorato, dipinse una tela immensa, Gioia, che poi tagliò in due nel 1935. Bene, una delle due parti è di Silvio Berlusconi (!). In mostra è per la prima volta in tanti anni riunita con l’altra metà.

In conclusione, questa è una mostra deliziosa. Si impara tanto e ci si diverte. Anche a non saperne niente di danza. Aperta dal 13 aprile fino al 22 settembre. Non perdetela.
Margherita Abbozzo.
Tutte le foto sono mie.
La mostra è promossa da Fondazione CR Firenze e da Fondazione Parchi Monumentali Bardinio e Peyron.  Info pratiche qui

 

 

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