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Cultura & SpettacoloCinema"L’alfabeto di Peter Greenaway" da giovedì 9 maggio, Cinema La Compagnia Firenze

“L’alfabeto di Peter Greenaway” da giovedì 9 maggio, Cinema La Compagnia Firenze

L’alfabeto di Peter Greenaway. L’artista gallese raccontato in un documentario sperimentale, attraverso gli occhi della regista e compagna di vita, Saskia Boddeke. Da giovedì 9 maggio, Cinema La Compagnia (via Cavour 50/rosso, Firenze)

Peter Greenaway è fra gli artisti più poliedrici e visionari del cinema contemporaneo. Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, Il ventre dell’architetto, I misteri del giardino di Compton House, sono solo alcune fra le sue migliori opere in cui bellezza estetica e ricerca stilistica si incontrano.

Nel documentario, L’alfabeto di Peter Greenaway, che sarà proiettato da giovedì 9 maggio alle ore 15.00, al cinema La Compagnia di Firenze (dove rimarrà in programmazione fino al 25 maggio), non ci viene mostrato solo il Greenaway artista ma soprattutto il Greenaway uomo, nei suoi lati più nascosti e profondi.

Il film porta la firma di Saskia Bodekke, artista, sceneggiatrice e regista olandese nonché moglie di Greenaway. Saskia Bodekke ha lavorato alla Netherlands Opera su molte opere con artisti come Dario Fo, Peter Stein e Pierre Audi e ha realizzato diverse produzioni multimediali insieme a Peter Greenaway. Le sue opere utilizzano strumenti innovativi e sperimentali, come schermi multipli e sofisticate interconnessioni fra avatar animati e attori dal vivo. L’alfabeto di Peter Greenaway è il suo secondo film dopo Rosa, a Horse drama, diretto nel 1996 insieme al marito.

Attraverso il confronto con sua figlia Zoe (detta Pip) e attraverso l’utilizzo dell’alfabeto, vengono svelate le passioni, le paure, le curiosità e le ossessioni di Peter Greenaway. Pensieri profondi e intimi che si mescoleranno a partire dalla A di Amsterdam (ma anche di Autismo, come lo incalza la figlia Zoe) alla Z, per fermarsi alla D di Death (morte) e la L di Love (amore). E poi la sua passione per l’ornitologia, la pittura e l’arte, l’ossessione per la catalogazione degli oggetti e il rapporto difficile con il padre.

La regista segue Greenaway e sua figlia nei loro dialoghi, nelle loro visite ai musei e nelle loro sessioni artistiche, alternando queste immagini a tocchi cinematografici e narrativi che sembrano essere usciti da uno dei film o delle opere pittoriche del marito.

Biglietti: 10€ / 7€ ridotto v.o. con sott. ita

Info: www.cinemalacompagnia.it