Sab 23 Nov 2024
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Zeffirelli: Firenze, oggi la camera ardente e domani i funerali in Duomo

Si svolgeranno domani, a partire dalle 11, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, le esequie di Franco Zeffirelli, scomparso sabato nella sua casa di Roma all’eta’ di 96 anni. La cerimonia funebre sara’ officiata dall’Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, prendera’ parte al rito anche la Cappella Musicale della Cattedrale di Firenze, diretta da Michele Manganelli. Il Maestro riposera’ nella cappella di famiglia del cimitero fiorentino delle Porte Sante, a San Miniato a Monte. Il feretro sara’ esposto oggi, dalle 11 alle 23, nella camera ardente allestita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze.

SarĂ  Firenze a dare l’ultimo abbraccio a Franco Zeffirelli. La cittĂ  dove nacque 96 anni fa lo farĂ  con il massimo degli onori e della solennitĂ : per lui, infatti, si apriranno le porte del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove verrĂ  allestita la camera ardente, e poi le porte del Duomo, dove saranno celebrati i funerali. E proprio le esequie che si terranno nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore daranno il senso del tributo con cui Firenze vuole onorare il cineasta autore di film celebri per la sontuositĂ  formale: per lo stesso giorno il sindaco Dario Nardella ha proclamato il lutto cittadino “in ricordo del grande regista fiorentino”.

Dalle ore 11 alle 23 sarĂ  aperta la camera ardente allestita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove il feretro sarĂ  affiancato dal Gonfalone del Comune e da due vigili urbani in alta uniforme. La concessione di questo spazio, ideato alla fine del XV secolo per le riunioni del Consiglio della Repubblica Fiorentina, per cerimonie funebri è una raritĂ : l’ultima volta è stato il 1 marzo 2005 in occasione della morte del poeta Mario Luzi, ultimo esponente della grande stagione dell’Ermetismo e senatore a vita. In una piĂą recente occasione, ad esempio, per la morte dell’ex partigiano fiorentino Silvano Sarti, presidente onorario dell’Anpi, il 27 gennaio scorso, la camera ardente fu allestita nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. I funerali si svolgeranno martedì 18, giugno alle ore 11, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. La cerimonia funebre sarĂ  officiata dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. In un messaggio di cordoglio, Betori ha sottolineato “la piĂą volte ribadita professione di fede cattolica” di Zeffirelli e ha ricordato come “nella sua opera egli abbia mostrato la bellezza della fede e abbia proposto la bellezza come strada verso la fede”. PrenderĂ  parte al rito anche la Cappella Musicale della Cattedrale di Firenze diretta dal maestro Michele Manganelli. I funerali in Duomo sono riservati, in genere, solo a vescovi, cardinali o sacerdoti che si sono particolarmente distinti per la loro opera pastorale; per le personalitĂ  laiche si tratta di un’eccezione: l’ultima volta è stato per le esequie del poeta Mario Luzi, il 2 marzo 2005; in precedenza, il 7 novembre 1977, era avvenuto per il giurista Giorgio La Pira, il ‘sindaco santo’ di Firenze e uno dei padri della Costituzione.

Sara’ sepolto nel cimitero delle Porte Sante con i fiorentini illustri (AdnKronos) – Al termine del sacro rito, il feretro verrĂ  trasferito su una delle piĂą belle colline di Firenze, dove si trova la Basilica di San Miniato al Monte, a pochi passi da piazzale Michelangelo. Zeffirelli riposerĂ  nella cappella di famiglia del cimitero delle Porte Sante, accanto alla millenaria Basilica. In questo cimitero si trovano le tombe di illustri fiorentini come il pittore Pietro Annigoni, l’editore Felice Le Monnier, lo stilista Enrico Coveri, gli scrittori Carlo Collodi (autore di “Pinocchio”), Giovanni Papini, Luigi Bertelli detto Vamba (“Il giornalino di Giamburrasca”), Giorgio Saviane (“Eutanasia di un amore”), Pellegrino Artusi (“La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”), Vasco Pratolini (“Metello”, “Cronache di poveri amanti”, “Le ragazze di San Frediano”. E ancora: l’attore Paolo Poli, lo storico, giornalista e statista Giovanni Spadolini, presidente del Senato, Giovanni Meyer, fondatore dell’ospedale pediatrico Meyer, lo storico Pasquale Villari, il cantante Riccardo Marasco e il produttore cinematografico Mario Cecchi Gori. Infine, “in segno di rispetto e in conseguenza del lutto cittadino proclamato dal sindaco per la giornata di martedì 18 giugno”, la prima seduta del Consiglio comunale di Firenze, con l’insediamento dei nuovi consiglieri, inizialmente prevista per la giornata di oggi, è stata rinviata. La seduta verrĂ  nuovamente convocata per un altro giorno.

Proveniente da Roma, il feretro di Zeffirelli è arrivato intorno alle 11.10, accolto sull’Arengario dal sindaco Dario Nardella e dal prefetto Laura Lega, con i figli adottivi del regista, Luciano e Pippo: quest’ultimo ha posato sulla bara una sciarpa della Fiorentina, la squadra di cui Zeffirelli era acceso tifoso da sempre. Il feretro del regista è stato quindi portato nel Salone dei Cinquecento, accolto dal gonfalone della cittĂ  di Firenze, dalla giunta comunale al completo e dallo squillo delle chiarine: queste hanno poi lasciato il posto ad arie scelte di Maria Callas, il sottofondo musicale scelto per la camera ardente.

Su un grande schermo scorrono immagini di ritratti di Zeffirelli, scattati in ogni parte del mondo. Tra coloro chje sono accorsi per omaggiare il Maestro ci sono la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il soprintendente del Maggio Musicale Fiorentino Cristiano Chiarot, lo stilista Ermanno Daelli e l’imprenditore Toni Scervino, fondatori della maison fiorentina Ermanno Scervino, e il presidente della LegaPro di calcio Francesco Ghirelli.

“I lavori del maestro, e io l’ho sempre chiamato maestro, andranno in tutto il mondo come ha sempre fatto: ha lasciato una grande ereditĂ  a tutti noi, e spero a molte persone che oggi sono qui”. Lo ha detto ai giornalisti Luciano, figlio adottivo di Franco Zeffirelli, appena aperta la camera ardente. “Se c’è un insegnamento che ci ha lasciato piĂą di tutti – ha proseguito – è l’amicizia. Era un personaggio difficile il maestro, perchĂ© non era facile, però la bellezza di quello che ricevevi in cambio era impagabile. Quello che lascia lo lascia per farlo ricordare. E’ stato un grande professionista del suo lavoro, era molto umano ed era una persona buona, un credente: dal suo lavoro si vede la sua fede, era amico della Chiesa e in questi quarant’anni ho visto il rapporto che aveva con la Chiesa. Se pensate al GesĂą di Nazareth, è stato visto da due miliardi di persone giĂ  nel 1977 in tutto il mondo, è una grande ereditĂ  che lascia a tutti”.

Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha affermato: “Sarebbe bello che lo Stato, il governo, le istituzioni delle cultura, la Siae, sostenessero il progetto di una scuola internazionale delle arti e dello spettacolo intitolata a Zeffirelli, che possa sviluppare le iniziativa che giĂ  stanno facendo nella Fondazione. Il maestro amava i giovani, si metteva sempre a loro disposizione: come aveva imparato dal grande Visconti, allo stesso modo aveva questo modo di insegnare ai suoi ragazzi. E penso che questo aspetto debba essere mantenuto. Mi auguro davvero che possa crescere questa scuola internazionale, e come Comune faremo di tutto per sostenerla”.

Per domani, giorno dei funerali in Duomo, è stato proclamato il lutto cittadino: “Chiederemo a tutti gli esercizi commerciali – ha spiegato il sindaco – di abbassare per qualche minuto la saracinesca alle 11, nell’orario del funerale, e invito tutti gli organizzatori delle manifestazioni pubbliche di qualunque natura ad osservare un minuto di silenzio, o comunque a dedicare un saluto alla memoria del maestro”.

Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, che nell’aprile scorso aveva premiato Zeffirelli nell’ambito dell’iniziativa ‘Senato e Cultura’ a Palazzo Madama, ha affermato: “Sono venuta a rendergli omaggio qui a Firenze, nella sua cittĂ : il maestro Zeffirelli rappresenta l’eccellenza e la genialitĂ  italiana nel mondo”. Zeffirelli, ha sottolineato la presidente del Senato, “ha lavorato nei palcoscenici piĂą prestigiosi e ha tenuto alta l’immagine dell’Italia anche come senatore della Repubblica: è stato un mio collega, e il fatto di aver partecipato anche alla vita politica ha significato dare alla cultura un valore aggiunto. E’ stato un uomo libero, come deve essere libera l’arte in tutte le sue articolazioni. Io lo ricordo con affetto, e oggi questa sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile per tutti”.

Casellati ha ricordato anche l’evento dell’aprile scorso: “Devo dire che quello che mi ha commosso è stato ripensare che l’ultima volta in Senato, ad aprile di quest’anno, giĂ  faceva fatica a parlare, però di fronte ad un pubblico che gli ha tributato un applauso lunghissimo ha detto ‘grazie’. Era commosso. Avergli regalato questo momento di gioia, dovuto, per quello che lui rappresenta, ha rappresentato e rappresenterĂ  anche per le future generazioni, perchĂ© la sua opera è un lascito per tutti ed è immortale, questo mi ha lasciato un ricordo piĂą dolce nel dolore di questo momento”.

Cristiano Chiarot, sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, ha dichiarato: “Cercheremo di ricordare la sua memoria attraverso un progetto dedicato a lui”, che potrebbe essere realizzato “forse giĂ  in autunno”. “Portando le condoglianze ai suoi figli – ha detto – abbiamo parlato di fare presto un omaggio al maestro Franco Zeffirelli, grande interprete del teatro, del cinema e della cittĂ  di Firenze. Noi possediamo molte tracce del suo lavoro a Firenze nel nostro archivio storico”. Secondo Chiarot questo progetto “lo faremo forse giĂ  in autunno, perchĂ© la memoria va conservata anche a breve, con la sua famiglia e la sua Fondazione con cui giĂ  collaboriamo”.

Gimmy Tranquillo ha raccolto le voci di dario Nardella e di Luciano Zeffirelli

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