Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaPisa: 12enne finisce in ospedale, la famiglia denuncia bullismo

Pisa: 12enne finisce in ospedale, la famiglia denuncia bullismo

Mesi di insulti e derisioni su whatsapp prima di una vera e propria aggressione culminata con un calcio e costata un’operazione d’urgenza a un ragazzino pisano di 12 anni. Ora, dopo la querela dei genitori, indaga la procura pisana che dovrĂ  chiarire se l’adolescente sia stato o no vittima di bullismo. La vicenda è stata confermata dalla madre dell’alunno: “Mio figlio ora sta meglio, ma la scuola dovrĂ  rispondere di quanto accaduto”.

I genitori del 12enne avevano denunciato, precisamente l’11 di giugno, direttamente la dirigente scolastica e i genitori dell’aggressore, un coetaneo della vittima, con la richiesta di individuare anche tutti coloro che nel periodo preso in considerazione siano venuti a conoscenza di altri episodi vessatori e abbiano omesso di denunciarli. Secondo la famiglia del dodicenne, infatti, “l’escalation di episodi poteva essere interrotta prima dalle autoritĂ  scolastiche e invece non è stato fatto nulla, eppure quando segnalai fatti circostanziati la dirigente scolastica – prosegue la famiglia del bambino – mi chiese di non fare denuncia alla polizia postale, per una serie di insulti e derisioni iniziati a ottobre via whatsapp, perchĂ© avrebbe gestito lei la situazione e risolto la questione”.

Gli episodi però sono proseguiti, sempre piĂą gravi come quando, racconta la madre, a febbraio un compagno di classe lo ha ferito con una matita: “quel giorno ha pianto a lungo e vomitato piĂą volte, ma la scuola non mi ha detto nulla”. “Io ho saputo dell’episodio solo perchĂ© la mamma di un altro alunno mi ha chiamato per chiedermi come stesse mio figlio, sono subito andata a scuola scoprendo l’accaduto, ma anche in questa circostanza la dirigente scolastica ha minimizzato”. L’ultima beffa, sottolinea ancora la madre, “è che le attivitĂ  conclusive dell’anno scolastico prevedevano una rappresentazione sul fenomeno del bullismo: ecco, quella recita si è svolta regolarmente mentre mio figlio era in un letto di ospedale con un’agocannula in un braccio, proprio in conseguenza di quegli atti che la scuola dovrebbe contrastare e che lui ha provato a fare mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti in famiglia e anche – afferma in conclusione la madre del 12enne –  dalle insegnanti durante alcuni cortometraggi girati a scuola su quelle tematiche”.