Lun 23 Dic 2024
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Cultura & SpettacoloArtePalazzo Pitti e Boboli celebrano Granducato, gratuiti il 27/8

Palazzo Pitti e Boboli celebrano Granducato, gratuiti il 27/8

Galleria Palatina, Galleria d’Arte moderna, appartamenti imperiali e reali, Museo della moda e del costume e Tesoro dei Granduchi saranno gratuitamente visitabili per tutto il giorno. L’ingresso libero a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli è concesso in occasione della ricorrenza dell’incoronazione a granduca di Cosimo I, e della conseguente nascita del Granducato di Toscana, avvenuta il 27 agosto del 1569.

Le Gallerie degli Uffizi spiegano l’iniziativa in un comunicato: “costituito con bolla emessa da papa Pio V, dopo la conquista della Repubblica di Siena da parte dei Medici, il titolo che attribuiva al duca di Firenze la nomina a granduca di Toscana venne festeggiato con una solenne cerimonia il 13 dicembre 1569. Un atto importante, che segnava il riconoscimento di una vera preminenza del principe fiorentino nel sistema degli stati italiani della metà del XVI secolo. La concessione poneva, infatti, Cosimo I e dopo di lui i suoi successori ad un livello di prestigio che nessun altro principe italiano avrebbe potuto vantare. Il Granducato passò nel 1737, per la mancanza di eredi della famiglia Medici, agli Asburgo-Lorena che conservarono il potere, pur se con alcune interruzioni in epoca napoleonica e risorgimentale, fino all’unità d’Italia.

BOBOLI
Foto dal comunicato

Martedì 27 agosto, dunque, per tutto il giorno i visitatori potranno accedere liberamente ai musei accolti nell’imponente residenza rinascimentale: la Galleria Palatina, quella d’Arte moderna, gli appartamenti imperiali e reali, il Museo della moda e del costume, il Tesoro dei Granduchi (contenente opere di oreficeria, argenteria, cristallo, avorio e pietre dure). Al secondo piano di Palazzo Pitti, nelle sale del Museo della moda e del costume è in corso la mostra ‘Romanzo breve di moda maschile’ (organizzata in collaborazione con Pitti Immagine) che mette in scena la moda per uomo degli ultimi trent’anni. Al primo piano della residenza granducale sono visitabili le due esposizioni che celebrano Cosimo I de’ Medici nel quinto centenario della sua nascita: ‘Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I’ (con grandi arazzi che descrivono episodi della sua vita) e ‘La prima statua per Boboli. Il Villano restaurato’. Ingresso gratuito anche al Museo delle porcellane e al Giardino di Boboli, dove grazie alla mostra ‘Tony Cragg a Boboli’ è possibile ammirare le monumentali sculture dell’artista britannico contemporaneo, tra associazioni e dissonanze con l’ordinata natura del Giardino e il panorama della città. Nella Limonaia di Boboli è allestita l’esposizione ‘Costruire un capolavoro: La colonna Traiana’ che permette di ripercorrere il viaggio dei colossali blocchi marmorei dalle cave di Luni fino alla capitale, risalendo il Tevere.

Cosimo I prende possesso della città di Siena
Foto dal comunicato – Cosimo I prende possesso della città di Siena

Fu proprio Cosimo, peraltro, a commissionare la costruzione dell’edificio che avrebbe dovuto accogliere le Magistrature, cioè le funzioni della macchina statale fiorentina, in seguito noto come Uffizi, a portare al completamento i lavori per il giardino di Boboli e ad ampliare lo stesso Palazzo Pitti. ‘Cosimo I granduca di Toscana è una figura fondamentale nella storia europea – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – oltre che nello sviluppo del territorio e di Firenze. Palazzo Pitti, che egli acquista nel 1550, prima di ottenere la corona granducale, diventa non solo la nuova residenza sua e della moglie Eleonora di Toledo, ma anche il simbolo del potere consolidato dei Medici sulla Toscana. La visita al Giardino di Boboli completa quella alla Reggia di Pitti, di cui è parte integrante: nella sua magnificenza, si coglie ancora pienamente – conclude il direttore Eike Schmidt – lo spirito della vita di corte, tra l’arte e il lusso del Palazzo e le meraviglie di uno dei parchi monumentali più belli al mondo'” conclude il comunicato delle Gallerie degli Uffizi.