Gio 19 Dic 2024
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ToscanaTurismo: portale Toscana, 24mila registrazioni per case affitto

Turismo: portale Toscana, 24mila registrazioni per case affitto

Sono 24.493, all’1 ottobre 2019, gli appartamenti affittati per locazioni turistiche brevi che si sono registrati sul portale regionale Toscana in base all’obbligo introdotto dalla legge varata dalla Toscana, 86/2016, sul turismo.

Lo rende noto la stessa Regione Toscana ricordando che è dall’1 marzo scorso che chi affitta a fini turistici un immobile, o una parte di esso, adibito a civile abitazione deve entro 30 giorni dall’avventura locazione darne comunicazione indicando una serie di dati tra cui il numero degli alloggiati; a ogni locatore viene assegnato un codice identificativo univoco registrato sul portale della regione Toscana, il mancato rispetto comporta una sanzione che va dai 250 ai 1500 euro.

In totale, si spiega, i posti letto disponibili all’1 ottobre 2019 negli oltre 24mila appartamenti registrati sono 114.723, con una media di 4,68 posti letto. In particolare poi risulta che nell’ambiti turistici ‘cittĂ  d’arte’ (Arezzo, Area pratese, Firenze e dintorni, Piana di Lucca, Terre di Pisa, Terre di Siena) le registrazioni sul portale della regione Toscana sono 10.535 per un totale di 47.359 posti letto. Per gli ambiti aggregabili sotto la categoria ‘campagna’ (Chianti, Empolese Valdelsa, Valdelsa Etruria Volterrana, Val di Chiana aretina, Val di Chiana senese, Valdarno aretino, Valdinievole, Valtiberina) ammontano a 2.332 per un totale di 8.285 posti letto. In ‘montagna’ (Amiata, Casentino, Garfagnana, Lunigiana, Mugello, Pistoia e montagna pistoiese) sono censiti al momento 707 appartamenti per un totale di 4.199 posti letto mentre infine per quanto riguarda la costa (Versilia, Riviera apuana, Maremma nord, Maremma sud, Livorno, Elba, Costa degli Etruschi) le registrazioni sono 10.919 per 54.880 posti letto.

“Era necessario conoscere meglio un fenomeno che in questi anni ha preso sempre piĂą piede in Toscana pur non essendo ricompreso nelle statistiche ufficiali – commenta l’assessore toscano al turismo Stefano Ciuoffo -: bastava andare sui siti web nati in questi anni per rendersi conto che in Toscana si contavano decine di migliaia di annunci di case da affittare. Questo al netto dei b&b, affittacamere e case per ferie o altre strutture regolarmente autorizzate che seguivano la normativa e gli obblighi di comunicazione statistica e di pubblica sicurezza delle strutture ricettive”.

“Un fenomeno quindi – aggiunge l’asessore al turismo – di prima grandezza che occorre conoscere per meglio programmare le politiche pubbliche di promozione ed i servizi. Il portale diventa uno strumento a servizio dei comuni per conoscere nel dettaglio i flussi turistici”.

I dati emersi, prosegue Ciuoffo, “danno la misura di un fenomeno esploso negli ultimi anni che segna un profondo mutamento dell’offerta turistica e delle abitudini dei viaggiatori quando vanno a programmare la propria vacanza. Un cambio di costumi che quindi mette in discussione la forma classica di ospitalitĂ  nelle strutture ricettive e che impone un cambio di mentalitĂ  anche nella gestione imprenditoriale dell’intera offerta, che deve innovarsi e puntare sui servizi e sulla qualitĂ  per attrarre la clientela, in particolare per gli hotel 1, 2 e 3 stelle. La mancanza di dati sulle locazioni turistiche costituiva un grave vulnus per gli amministratori pubblici, adesso possiamo contare su un ulteriore strumento per lo sviluppo di un settore così importante. Il Governo sta affrontando il tema del codice identificativo e terrĂ  conto del le esperienze regionali in atto, come in Toscana. Abbiamo chiesto che venga introdotto l’obbligo di abbinare il Codice Identificativo all’inserzione che promuove l’alloggio in ogni sito o altra comunicazione”.

“Auspico inoltre – conclude Ciuoffo – che il Governo emani al piĂą presto il regolamento previsto dall’articolo 4 del decreto legislativo 50 del 2017 per definire la soglia oltre la quale si svolga attivitĂ  imprenditoriale in caso di locazione turistica di non modica entitĂ  e per poter quindi equiparare ogni attivitĂ  di impresa alla stesse regole”.