I benefici che molte persone attribuiscono alla pratica della meditazione, come la riduzione dell’ansia e dello stress, sono accompagnati da specifici cambiamenti nel cervello, rivelati con la risonanza magnetica cerebrale. Questa la conclusione di una ricerca della Scuola Imt alti studi Lucca, pubblicata sulla rivista “Brain and cognition”.
In particolare, si spiega, lo studio ha preso in esame gli effetti della meditazione trascendentale. La ricerca, condotta dal Molecular mind lab della Scuola, ha coinvolto 34 giovani volontari, divisi in due gruppi: uno praticava la meditazione trascendentale ogni giorno, mattina e sera, in due sedute da venti minuti ciascuna, l’altro manteneva inalterate le proprie abitudini di vita.
Dagli esami a cui sono stati sottoposti all’inizio e dopo tre mesi, i volontari – test psicometrici su livelli di ansia e capacità di gestione e risonanza magnetica funzionale a riposo -, è emerso che “i livelli di ansia e di stress percepito si erano significativamente ridotti nella maggior parte dei meditatori, ma in nessuno dei soggetti di controllo – spiega Giulia Avvenuti, allieva di dottorato della Scuola Imt e primo autore dello studio. – La risonanza magnetica funzionale, inoltre, mostra che la riduzione dei livelli ansia e stress è associata a cambiamenti nelle connessioni tra alcune aree cerebrali, quali il cingolo posteriore, il precuneo, il lobulo parietale superiore sinistro e l’insula, che rivestono un ruolo importante nella modulazione delle emozioni e nella percezione degli stati interni del nostro corpo”.
Soddisfazione per i risulti della ricerca è stata espressa dal regista David Lynch, che, ricorda una nota della Scuola, da anni, attraverso la sua fondazione, promuove la diffusione della meditazione trascendentale e che ora, spiega, sta lavorando per aprire una sede anche in Italia.