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L’editoriale di oggi Domenico Guarino. La rubrica va in onda tutte le mattine alle 8.10 nella trasmissione 30 Minuti su Controradio.
Puntuale come le rondini a primavera, o se volete come la pioggia a Pasquetta, con l’approssimarsi delle urne, torna l’inutile dibattito sul voto utile. C’è chi lo chiede, chi lo nega, chi lo vorrebbe ma sta zitto.
Tutto tristemente già visto.
Il voto infatti è sempre stato utile ed è sempre stato rivendicato come tale. Basti pensare ai manifesti della DC degli anni 40 e 50 che chiamavano al voto contro il pericolo comunista e le sue mostruosità.
O, di contro, le più recenti crociate della sinistra per non disperdere i voti prima contro Berlusconi poi contro Salvini. E anche chi oggi si lamenta per il pericolo di essere stritolato dal voto utile in realtà partecipa alla messa in scena, ben sapendo che da sempre le considerazioni relative al meno peggio fanno parte delle valutazioni elettorali., anche per quanto li riguarda.
In realtà l’unico voto davvero utile oggi, sarebbe quello per un candidato che ci sappia dire cosa vuol fare per tirar fuori la Toscana dalle secche di una crisi straordinaria come quella generata dal covid che ci parla di almeno 100mila posti di lavoro in meno nei prossimi mesi in ragione di un calo del PIL stimato intorno all’11%.
Che società, che economia, che cultura, che urbanistica, che ambiente propongono i candidati alle prossime regionali per l’era del covid in cui siamo ancora immersi? Che soluzione immaginano, ad esempio, per quei 300 negozi e ristoranti di Lucca che non riapriranno per effetto del lock down?
Questo voto utile purtroppo non potremmo darlo tuttavia . Perché al momento, quello cui stiamo assistendo, nonostante tutto, non è altro che la solita campagna elettorale,con gli stessi programmi di prima, e con l’unica differenza dell’uso delle mascherine. Il resto è rimasto drammaticamente uguale.
Iin un mondo, e in una regione, drammaticamente cambiati