Sab 23 Nov 2024
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Stadio Franchi, botta e risposta architetti/Nardella

Firenze è stata consegnata oggi al sindaco di Firenze Dario Nardella una lettera contenente l’appello dei grandi nomi dell’architettura, dell’ingegneria e della storiografia mondiale per esortare “a considerare la lunga storia e tradizione dello Stadio Franchi e ad ascoltare la comunità professionale e scientifica internazionale, per consentire alle generazioni future di ammirare questo capolavoro ed essere ispirate dal genio ingegneristico e costruttivo di Nervi”.

Tra i firmatari della lettera internazionale per tutelare lo stadio Franchi, figurano alcuni dei nomi più prestigiosi dall’architettura mondiale, come Tadao Ando, Norman Foster, Richard Meier, Edouardo Souto de Moura e Alvaro Siza, Rafael Moneo, Steven Holl, Mario Cucinella, Alejandro Aravena oltre a Grafton Architects, vincitrici del Pritzker di quest’anno.

Tra gli ingegneri troviamo Bill Baker, ingegnere strutturista artefice del Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo e altri grandi nomi dell’ingegneria mondiale come Guy Nordenson, John Ochsendorf e Philippe Block.

Gli studiosi di architettura sono rappresentati da Kenneth Frampton, Joseph Abram, Jean-Louis Cohen e Antoine Picon, mentre per l’Italia firma la Professoressa Claudia Conforti.

Il testo della lettera: “Lo Stadio Municipale di Firenze è stato pubblicato in tutto il mondo all’epoca della sua costruzione; è stata la prima opera di Nervi a ottenere un riconoscimento internazionale e la sua pensilina a sbalzo, le scale elicoidali e i dettagli evocativi della sua struttura hanno ispirato ingegneri e architetti nell’Europa intera, in Nord America e nel resto del mondo. Molti sono stati gli stadi ideati da allora in poi a rendere omaggio alle sue forme strutturali svettanti, alla sua drammatica concezione spaziale drammatica e alle raffinate tecniche costruttive in calcestruzzo utilizzate. Le proposte per alterare o ampliare il capolavoro di Nervi dovrebbero rispettare il valore paradigmatico della sua importanza storica. Numerosi progetti di stadi negli ultimi anni hanno rivitalizzato impianti storici, elaborando strutture moderne pur preservando l’opera originale e migliorando l’esperienza degli spettatori combinando nuovo con il preesistente. Vi esortiamo a considerare la lunga storia e tradizione dello Stadio Franchi, e a ascoltare la comunità professionale e scientifica internazionale, per consentire alle generazioni future di ammirare questo capolavoro e essere ispirate dal genio ingegneristico e costruttivo di Nervi”.

Non si è fatta aspettare la replica del sindaco Nardella arrivata con un comunicato sulla rete civica del Comune di Firenze:

“Ho letto con interesse la lettera firmata da importanti architetti sullo stadio Artemio Franchi, che evidenzia ancora una volta la grande attenzione internazionale in generale per la città di Firenze e oggi in particolare per lo stadio progettato da Pier Luigi Nervi. Un’attenzione amplificata dalla stampa internazionale, dal New York Times alla Süddeutsche Zeitung. Non posso non rilevare che quella stessa attenzione è mancata quando lo stadio Franchi è stato fortemente modificato per i mondiali di calcio del 1990. Ma è evidente a tutti, anche agli stessi archistar, che un impianto sportivo – se non è adeguato ai tempi per funzionalità, agibilità e sostenibilità – perde la sua funzione originaria. Ho grande rispetto per gli illustri firmatari della lettera e credo sia importante ascoltare la comunità professionale e scientifica internazionale, cogliendo la disponibilità offerta. Come noto, siamo in attesa di una risposta del Ministero dei Beni Culturali per l’interpretazione corretta delle nuove norme e – per rispetto istituzionale – credo sia doveroso attendere quel parere. Desidero fin da ora invitare tutti i firmatari della lettera a una riunione in videoconferenza per un confronto aperto e, mi auguro, costruttivo. Attendo con impazienza un riscontro positivo a questo invito da parte di tutti loro”.

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