Dom 24 Nov 2024
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ToscanaDirittiTorna il Meeting diritti umani online, 12mila studenti collegati

Torna il Meeting diritti umani online, 12mila studenti collegati

La 24esima edizione del meeting, dal titolo “Pace, giustizia e istituzioni solide”, è stata trasmessa on-line dal Mandela Forum. La lotta contro le mafie, per i diritti sociali e per la pace, i temi al centro della manifestazione.

Il Meeting dei diritti umani vuole parlare agli studenti delle scuole per sottolineare l’importanza e l’attualità, ancora oggi, dei valori alla base della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo adottata nel 1948, proprio il 10 dicembre. Fu l’Onu a chiedere di farla leggere e commentare nelle scuole.

Quest’anno le centinaia e centinaia di ragazze, ragazzi e insegnanti che ogni dicembre solitamente invadevano il catino del Mandela Forum di Firenze provenendo da tutta la Toscana sono stati presenti non fisicamente ma virtualmente, collegati via streaming da classi o abitazioni e rappresentati dai loro elaborati condivisi on line grazie alla tecnologia.

Il palco, invece, si è popolato e raddoppiato, dato che una parte significativa del Meeting è uscita dal Mandela ed è approdata al Parco comunale di San Donato, nel quartiere fiorentino di Novoli, da dove si sono collegati vari ospiti e dove il writer Andrea Cascìu, street artist e direttore artistico dell’associazione “Pennelli Ribelli”, ha dipinto un murales appositamente ideato per l’evento e terminato proprio stamani. Con lui Matteo Bidini, curatore e produttore culturale di interventi di arte pubblica.

Sono stati tanti gli interventi che si sono alternati sul palco e in connessione zoom. Ha aperto la mattinata l’assessora regionale con delega alla promozione dei diritti umani Alessandra Nardini.“Legalità e rispetto sono due concetti intrecciati in modo strettissimo – ha detto l’assessora regionale Nardini nel suo intervento introduttivo – la legalità passa dal rispetto delle leggi, ma scegliere la legalità significa anche rispettare tutti gli esseri umani, a partire da chi è più fragile, i beni comuni, l’ambiente. Le società con maggiore illegalità sono anche le società più ingiuste, con maggiori disuguaglianze. L’uguaglianza è la base necessaria affinché i diritti umani siano garantiti. Anche se certi diritti sembrano scontati, non lo sono affatto in molte parti del mondo, in alcuni Paesi si stanno compiendo addirittura passi indietro”. “Questa pandemia – ha aggiunto- sta aumentando povertà, disuguaglianze e difficoltà. Le criticità che si evidenziano non le ha create il Covid, c’erano anche prima ma adesso sono più evidenti e purtroppo si stanno acutizzando. Per questo non dobbiamo dire che rivogliamo il mondo che avevamo prima del Covid, ma dobbiamo impegnarci per costruirne uno migliore, più giusto, più inclusivo e equo, basato sull’uguaglianza e sul pari accesso alle opportunità, più sostenibile. Per farlo dovremo farci guidare da principi e dai valori come quelli contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Solo così costruiremo davvero una società del rispetto e della legalità, dei diritti e dell’uguaglianza”.

“Oggi sentirete parlare di Patrick Zaki, a cui oggi tutti guardiamo. Quel ragazzo è ancora ingiustamente incarcerato perché sta difendendo i diritti umani e noi su questo non possiamo restare in silenzio. Celebrare questa giornata significa che nel solco dei diritti umani noi continueremo a camminare: l’articolo 1, che parla di diritti, rispetto, dignità e fratellanza, con cui inizia questa bellissima dichiarazione resta ancora largamente disatteso”, ha continuato l’assessora Nardini.

“Viviamo oggi in una generazione di pace e di benessere – ha sottolineato Stefano Ciuoffo, assessore regionale con delega alla cultura della legalità – una condizione che diamo troppo per scontata pensando che sia per sempre. Ma non è così. Sarà per sempre solo se resta saldo in noi il riconoscimento del valore della persona, della legalità, dei diritti e dei doveri che a ciascuno competono nel momento in cui vive in una comunità strutturata. È questo il messaggio che la Regione Toscana ha voluto ribadire con questa ventiquattresima edizione del meeting, perché non c’è polizia e non c’è controllo, non c’è legge che possano sostituirsi alla coscienze consapevoli del proprio diritto-dovere di cittadinanza”.

“Ragazzi, non fatevi portar via la curiosità, la capacità di stupirsi di fronte ad ogni cosa. Non permettere che qualcuno vi dica come si deve vivere e soprattutto non accontentatevi di farvi solo ascoltare, dovete essere protagonisti ed è quello che vi auguro da Firenze con tutto il cuore”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, in occasione della 24/a edizione del Meeting per i diritti umani, in corso a Firenze in un Nelson Mandela Forum vuoto a causa della pandemia. Quest’anno il festival è infatti online. “E’ triste questo luogo senza di voi – ha continuato il primo cittadino rivolgendosi agli studenti -. Possiamo però riempirlo con le idee, con i racconti, con i sentimenti e le sensazioni. Possiamo riempirlo di valori e di ricordi, come quello di Nelson Mandela: questo luogo porta il suo nome, quello di un grandissimo uomo, che ha combattuto con tutte le sue forze per la libertà e legalità. Lui era affezionato ad una frase che ripeteva spesso nei discorsi pubblici, riguardava l’educazione: diceva sempre che ‘ogni Paese ha un’arma più forte di qualunque altra, è l’educazione’.

Sono intervenuti online anche Don Ciotti, fondatore di Libera e Andrea Orlando, membro della Commissione parlamentare antimafia  “È molto importante che la politica e le istituzioni, oltre ai tribunali, si occupino del contrasto alla mafia perché è una questione che non riguarda soltanto le forze dell’ordine e la magistratura. La commissione antimafia, ha lavorato nei suoi anni migliori per fare in modo tale che ci sia un dibattito sulla mafia perché il primo alleato della mafia, oltre alla paura, è il silenzio anche di chi non ha paura, il minimizzare, il negazionismo, lo sminuire. Parlarne è il modo migliore per far emergere quello che è sotto il pelo dell’acqua. Il dibattito che va in questa direzione, la lotta contro il negazionismo è quello che credo si debba fare e che può fare ciascuno”, l’onorevole Andrea Orlando, membro della Commissione parlamentare antimafia. “La mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, la Sacra corona unita – ha aggiunto Orlando – sono organizzazioni criminali molto potenti e pericolose ma si distinguono dalle altre organizzazioni criminali che esistono nel mondo per alcune specificità: la prima è quella di costruire le condizione di un consenso sociale, non solo fanno delitti, ma cercano di controllare il territorio e lo fanno anche costruendo le condizioni di un loro radicamento, investendo il denaro frutto di illeciti nell’economia reale, costruendo un sistema clientelare che cerca di risolvere i piccoli problemi del territorio. In alcune realtà – ha continuato – hanno costruito delle forme di stato sociale parallelo rispetto a quello dello stato quando quello dello Stato non funziona. Non si tratta di questioni di cui si devono occupare la polizia o i magistrati, si tratta di questioni di cui ci dobbiamo occupare tutti. La commissione antimafia fa questo”

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