A dirlo è Rolando Galli, presidente della Saf – Società Abetone Funivie, commentando l’ennesimo rinvio della riapertura degli impianti di risalita. “Le difficoltà sono enormi – e sono assolutamente necessari e imprescindibili ristori certi, reali e importanti”.
“La stagione sciistica è ormai definitivamente compromessa, così come tutte le attività della
montagna”. A dirlo è Rolando Galli, presidente della Saf – Società Abetone Funivie, commentando l’ennesimo rinvio della riapertura degli impianti di risalita. Galli evidenzia con
rammarico la giornata di oggi, “bellissima con la neve e il sole, ma purtroppo con gli impianti di risalita chiusi, perché la Toscana è in zona arancione e perché con la decisione del ministro Speranza, anche nelle altre regioni è stata ulteriormente posticipata la data di possibile riapertura al 5 marzo”.
“Le difficoltà sono enormi – riprende Galli – e sono assolutamente necessari e imprescindibili ristori certi, reali e importanti. Altrimenti rischiamo una catastrofe a livello
sociale, sia per la montagna, sia per tutto l’indotto che in montagna arriva”. “In tutta Italia – spiega Andrea Formento, presidente di Federfuni Italia – ci sono stazioni che fino a
ieri sera si erano adoperate, così come avevamo fatto noi in Toscana fino a mercoledì scorso, per poter garantire l’apertura dei propri impianti di risalita. Ci sono addirittura stazioni, come Bolognola, che hanno messo in funzione i propri impianti di
innevamento per poter garantire quella neve che il vento di scirocco gli aveva portato via. Non è più possibile andare avanti così. Da oggi molti impianti di risalita decideranno di
rimanere chiusi per tutta la stagione”.
“Incontreremo il ministro Garavaglia – prosegue Formento – a cui chiederemo immediatamente, quello che non volevamo chiedere: immediati ristori. Ne abbiamo bisogno per ricostruire il nostro tessuto economico, ne hanno bisogno tutti gli operatori della
montagna che sono legati al mondo del turismo bianco: i maestri di sci, gli albergatori, i ristoratori”.