In collegamento dall’Aula Magna dell’Università, ma senza pubblico presente, è stato inaugurato oggi l’anno accademico 2020-21 dell’Ateneo fiorentino. La cerimonia, in questa modalità del tutto inedita imposta dalle misure sanitarie, è stata aperta dall’Inno di Mameli suonato (a distanza) dall’Orchestra dell’Università e dai videomessaggi di saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella, del presidente della Regione Eugenio Giani. Il rettore Luigi Dei ha poi svolto l’annuale relazione, l’ultima del suo mandato, che si concluderà il 31 ottobre prossimo.
”Dentro questa tempesta pandemica l’università ha reagito con energia e immediatezza ed è rimasta più che mai viva e pulsante” ha detto Luigi Dei sottolineando che a Firenze il numero delle matricole ha superato per il 2020-21 quota 10.000, la più alta degli ultimi 20 anni e cresciuta del 26% nell’arco di 6 anni. In aumento anche gli studenti stranieri di Unifi (+12% sull’anno scorso), che sono ora 4.000. Per quanto riguarda le risorse umane, fondamentali per lo sviluppo dell’università, il rettore ha ricordato che ”le politiche di reclutamento adottate in questi cinque anni hanno consentito il mantenimento dell’organico del personale docente e ricercatore, quasi invariato rispetto a quello della fine del 2015, nonostante 376 cessazioni”.
Un risultato frutto di un’intensa attività che ha comportato l’attivazione di quasi 1000 procedure concorsuali e un significativo investimento sui giovani ricercatori e sulla loro progettualità. A sottolineare questa attenzione, la scelta di affidare, anche quest’anno la prolusione inaugurale a un ricercatore a tempo determinato, la dottoressa Chiara Lorini, che ha parlato sul tema “Salute e sanità pubblica: sfide e opportunità in una prospettiva post-pandemica”.
Il rettore Dei ha ricordato che l’Ateneo gode ora di un’eccellente solidità economico-finanziaria e che sta programmando interventi per le proprie strutture edilizie: di prossima apertura un nuovo plesso di aule a Novoli per gli studenti di Agraria e un altro al campus di Sesto. Dopo l’intervento del rettore e un contributo musicale del Coro dell’Università, sono intervenuti Matteo Atticciati, rappresentante degli studenti e Francesca Di Cosmo, rappresentante del personale tecnico-amministrativo e dei lettori e collaboratori ed esperti linguistici.
Ha preso la parola, quindi, in diretta per un saluto la ministra dell’Università e della Ricerca scientifica Maria Cristina Messa (AUDIO). La cerimonia si è conclusa sulle note dell’inno dell’Università di Firenze e con le immagini di studentesse e studenti che si sono laureati lo scorso anno a distanza e che hanno condiviso le loro foto con la comunità Unifi.
“Siamo consapevoli delle difficolta’” patite dall’universita’ “ma la luce e’ in fondo al tunnel: i vaccini” e “la capacita’ di vedere il periodo della primavera e dell’estate, in cui le condizioni climatiche consentiranno di rientrare, hanno solo rinviato” il ritorno in aula “in presenza che il rettore Luigi Dei ha sempre perseguito con la sua sensibilita’”. Ne e’ convinto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che sottolinea questo concetto nel corso del saluto inviato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2020-21 dell’Universita’ di Firenze.
Giani quindi si rivolge ai ragazzi: “Siate orgogliosi di appartenere a questo ateneo. Tutti insieme cerchiamo di creare quelle sinergie, tra territorio, Regione e ateneo, per rendere sempre l’universita’ aperta al mondo del lavoro e alla societa’”.
Quest’anno, aggiunge il sindaco Dario Nardella sempre nei saluti, per via della pandemia “il salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio “che tradizionalmente accoglieva questa giornata, restera’ malinconicamente vuoto. In questi mesi abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria con serieta’, responsabilita’ e c’e’ stata piena sintona con l’universita’, con la quale abbiamo condiviso un impegno di lungo corso su un tema centrale e non piu’ rinviabile, quello della sostenibilita’”.
L’Unifi, prosegue Nardella, “ha messo in campo rigorose misure per accogliere gli studenti. Abbiamo condiviso con calore questo sforzo organizzativo perche’ siamo convinti che l’esperienza universitaria possa dirsi completa solo se vissuta attraverso la condivisione di spazi, saperi, linguaggi”. Tuttavia, ecco la raccomandazione del primo cittadino, “sappiamo che sono soprattutto i corretti comportamenti gli strumenti migliori per salvaguardare la nostra salute e rispettare quella degli altri”.