“Non possiamo tenere aperti i centri commerciali e chiudere le scuole, su questo credo che si giochi la credibilità e la civiltà del Paese” ha dichiarato Nardella.
“Firenze è stata sempre la città in prima linea per difendere la scuola, la chiusura delle scuole deve essere una extrema ratio. Non possiamo tenere aperti i centri commerciali e chiudere le scuole, su questo credo che si giochi la credibilità e la civiltà del Paese. Il tema delle zone rosse circoscritte sta funzionando, è semmai in queste aree che si può valutare l’ipotesi di chiudere le scuole ma io sono molto molto perplesso sull’idea di chiuderle anche nelle zone arancioni” lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella.
“Noi crediamo che sia più opportuno avere ordinanze regionali per individuare zone più specifiche, lasciare ai sindaci caso per caso con ordinanze diventa molto complesso”. ha aggiunto Nardella, a margine di una video conferenza stampa, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulla possibilità che siano i sindaci o i governatori a intervenire localmente sulla chiusura degli istituti.
Il sindaco ha sottolineato “che l’emergenza dei giovani è molto forte: sono aumentati a dismisura i casi di tentati suicidi o autolesionismo dei ragazzi e anche i problemi di natura
psicologica. Noi siamo sempre pronti a rimproverare i ragazzi ma credo che li dobbiamo ringraziare, in questa pandemia stanno dando una grande mano agli adulti. Le scene che abbiamo visto sui Navigli a Milano l’altra sera non erano di 14-15-16enni in gran parte, quindi penso sia venuto il momento non solo di ascoltare ma anche di ringraziare i nostri ragazzi”.
Il primo cittadino ha osservato che i giovani “sono quelli che dal punto di vista epidemiologico rischiano meno ma sono anche quelli che si sono sacrificati per i loro nonni e per i loro genitori. Spero si tenga conto di questo elemento nel prendere decisioni sulla scuola”.