“Chiediamo di mantenere un livello di servizio alto – afferma la Rsu in una nota sul servizio bus Ataf – affinché vengano garantiti a bordo il corretto distanziamento e il rispetto delle capienze attuali”
Con Firenze in zona rossa, come tutta la Toscana, il servizio di trasporto pubblico su gomma operato dai bus di Ataf sarà ridotto con 78 turni di lavoro in meno: lo afferma la Rsu aziendale, a cui ieri è stata comunicata la decisione “assolutamente incomprensibile e inaccettabile”. secondo Gianluca Mannucci, coordinatore della Rsu di Ataf Gestioni.
“Chiediamo di mantenere un livello di servizio alto – afferma la Rsu in una nota – affinché vengano garantiti a bordo il corretto distanziamento e il rispetto delle capienze attuali”. La Rsu si dice non disposta “ad accettare una riduzione che, oltre agli importanti rischi sanitari per un ambiente delicato come il quello del Tpl, vada ad impattare sui lavoratori creando conseguentemente eccedenze di personale, con assegnazioni forzate di giornate di assenza da lavoro/ferie. A nostro avviso il settore Tpl merita maggiori attenzioni delle attuali e, sottolineiamo ancora una volta, anche una priorità vaccinale adeguata: rinnoviamo la richiesta di veloce inserimento nel piano vaccinale”. Per Michele Lulurgas, membro Filt-Cgil della Rsu, “ci vuole maggior attenzione da parte della Regione per chi svolge il nostro lavoro: ci sentiamo abbandonati”.
In suo documento la Rsu in Ataf scrive che “in merito alla prossima riduzione del servizio comunicata da parte aziendale nella giornata di ieri (dai nostri dati sono 78 turni di lavoro in meno), la scrivente Rsu esprime tutte le proprie perplessità e conseguentemente la propria contrarietà a tale decisione. Soprattutto, per l’esperienza concreta di questi lunghi mesi di pandemia, riteniamo assolutamente inopportuna e controproducente nei confronti della lotta alla diffusione del virus Covid, la riduzione del servizio in una fase così critica dei contagi”.
“A livello lavorativo – si legge ancora – non siamo disposti ad accettare una riduzione che, oltre agli importanti rischi sanitari per un ambiente delicato come quello del Tpl, vada ad impattare sui lavoratori creando conseguentemente eccedenze di personale (con assegnazioni forzate di giornate di assenza da lavoro/ferie). A nostro avviso il settore Tpl merita maggiori attenzioni delle attuali e, sottolineiamo ancora una volta, anche una priorità vaccinale adeguata: rinnoviamo la richiesta di veloce inserimento nel piano vaccinale!”. “Pertanto – conclude – chiediamo di mantenere un livello di servizio alto, affinché vengano garantiti a bordo il corretto distanziamento sociale e il rispetto delle capienze attuali. In caso di lieve riduzione del servizio, qualora ci fosse personale in eccedenza rispetto alla turnazione del servizio pieno, chiediamo che questo venga assegnato a turni di riserva (utilissimi per far fronte alle criticità che si creano) e non messo arbitrariamente in assenza/ferie d’ufficio, anche in previsione della riduzione del servizio del periodo estivo. In alternativa potrebbero essere rimodulati e abbassati i carichi di lavoro pro-capite per una distribuzione proporzionata della produzione di chilometri tra il totale degli addetti in forza”.