Pisa, una specie di ‘muro della discordia’ dopo più di 700 anni riaccende la guerra tra pisani e fiorentini lungo una strada provinciale a Vicopisano, nella frazione di Caprona, alle porte di Pisa, dove il comune ha commissionato un murale per omaggiare Dante Alighieri, murale che però è stato contestato con uno striscione.
L’iniziativa del murale di Dante non è piaciuta a un gruppo di tifosi del Pisa che l’ha contestata perfino appendendo uno striscione polemico. La notizia è pubblicata su La Nazione di oggi. Il profilo di Dante dipinto dall’artista Daria Palotti non è piaciuto e così ecco la replica con uno striscione scritto con caratteri nerazzurri: “Calci e Caprona, Dante non rappresenta la zona”.
Il riferimento è anche al vicino comune alle pendici del monte Serra (Calci) e alla partecipazione di Dante Alighieri all’assedio nell’agosto 1288 del castello di Caprona, evento citato anche nella Divina Commedia.
Il Comune, che ha commissionato l’opera, però non fa marcia indietro e commenta: “Lo striscione non sarà rimosso. Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ma siamo convinti di avere fatto la scelta giusta”. E così, oltre sette secoli dopo, quel muro si ritrova a raccontare la guerra tra Guelfi e Ghibellini declinandola con gli strumenti di oggi e con rivalità mai sopite nei secoli.
Inoltre, secondo quanto si legge sul Corriere Fiorentino, prima che sia stato collocato lo striscione contro il murale che celebra Dante Alighieri, ignoti avrebbero protestato tracciando la sigla dei tifosi nerazzurri con vernice spray sul dipinto mentre l’opera era ancora in preparazione.
“Quando la rivalità rimane nello scherzo e nel folklore ci sta”, ha detto al quotidiano il sindaco di Vicopisano(Pisa) Matteo Ferrucci ricordando che durante i lavori al murale molti abitanti si soffermavano a osservarne lo svolgimento e che l’artista Daria Palotti “sta svolgendo questa opera gratis” mentre i colori sono stati donati da una ditta del posto. Il sindaco ha pure fatto presente che a suo tempo fu posta una targa che ricordava Dante Alighieri e l’evento di Caprona per incentivare la conoscenza culturale del luogo.