“Tutta la Toscana, compresa la provincia di Prato, diventa arancione a partire dalle 14 di oggi. Prendo atto della decisione del presidente Giani perché lui sicuramente ha una visione più diffusa della mia rispetto ai dati. Per fare una valutazione territoriale è stata fatta questa tipo di scelta. Prato come altre zone della Toscana aveva numeri ancora abbastanza alti ma è stata fatta la scelta di portare tutta la regione, quindi anche quelle zone oltre la soglia dei 250 casi ogni 100.000 abitanti, in zona arancione”. Lo ha detto il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni nel corso di una diretta Fb.
“Io segnalo a tutti, lo dico perché sia chiaro, che il virus non è finito – ha aggiunto Biffoni -. Domani si torna arancione, ci sta che ci saranno assembramenti, mi auguro nell’atteggiamento attendo da parte di tutti. Senza fare terrorismo, senza far paura”, ma “dico a tutti facciamo attenzione perché non è ancora finita. Cerchiamo di non buttare via gli sforzi fatti finora”.
“Dobbiamo essere tutti consapevoli che comunque non siamo fuori dall’emergenza, il virus non sparisce domani”, comunque “prendiamo atto della decisione del Presidente Giani che analogamente ai comuni della Piana fiorentina ha deciso anche per Prato e provincia, dove il tasso è di 282 positivi ogni 100mila abitanti, il passaggio a zona arancione”. Così in una nota unitaria i sindaci di Prato, Montemurlo, Poggio a Caiano, Carmignano, Vaiano, Vernio e Cantagallo intervengono sulla decisione della Regione che ha uniformato le province a unico colore Covid, l’arancione.
“La comunicazione iniziata una settimana fa in cui si preannunciava la zona arancione per sabato alle 14 ha creato aspettative e un po’ di confusione – proseguono i sindaci pratesi -, ma siamo certi che la decisione del Governatore, che ha disposizione tutti i numeri anche sugli ospedali, sia stata ponderata. Riteniamo che i cittadini e le attività economiche dovrebbero sempre essere informate con un congruo anticipo di qualsiasi tipo di decisione”. I sindaci ribadiscono: “Dobbiamo essere tutti consapevoli che non siamo fuori dall’emergenza, domani (17 aprile ndr) alle 14 non sparisce il virus”.