Prato, nuove tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine a Prato di fronte alla stamperia tessile Texprint dove da oltre tre mesi è in atto la protesta di lavoratori pakistani contro lo sfruttamento e che per questo sono stati licenziati. La polizia è intervenuta per sgomberare un picchetto di operai in sciopero che avrebbe impedito il movimento di furgoni da lavoro davanti ai cancelli dell’azienda.
Gli operai che hanno denunciato lo sfruttamento sono assistiti dal sindacato Si Cobas. Sulle tensioni e contatti tra agenti e manifestanti di oggi il segretario provinciale del Partito Comunista di Prato Enrico Zanieri ha riferito: “Nella giornata di oggi sono occorsi due eventi perfettamente speculari. Da un lato abbiamo assistito alla violenza della polizia che ha sgomberato gli operai della Texprint in sciopero, ai quali va la nostra solidarietà. Come sempre, non una parola di condanna da parte delle istituzioni. Forse, il pacifico silenzio in cui si sono rinchiusi la giunta e il sindaco alludono alla speranza che la soluzione della questione Texprint venga dalla polizia. Con le modalità che abbiamo visto stamani”.
“Dall’altra parte – conclude Zanieri facendo riferimento al caso di sfruttamento in una pelletteria della provincia dove a un operaio sarebbero state pure inflittte punizioni corporali – abbiamo l’ennesima notizia di sfruttamento lavorativo sul territorio di Prato. Stavolta una ditta che produceva articoli in pelle. Ma qual è la medaglia? La medaglia è il sistema moda. Sfugge ancora a qualcuno che il sistema moda mondiale sia all’apice dello sfruttamento lavorativo nel distretto pratese?”