Domani a Firenze presidio in Piazza Stazione lato scalette dalle 10.30 -12 nell’ambito dello sciopero nazionale per rinnovo del contratto
Rinnovare subito il contratto di lavoro di autoferrotranvieri e internavigatori – spiegano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna – significa anche avviare quanto prima una riforma dell’intero settore ed avere una rete di trasporto pubblico piĂą efficiente, capillare ed affidabile. Per questo chiediamo la solidarietĂ e la comprensione degli utenti a cui creeremo dei disagi”.
“Lo sciopero – riferiscono le organizzazioni sindacali – si svolgerĂ nel rispetto delle fasce di garanzia e sarĂ articolato secondo modalitĂ locali, queste gli orari dello stop di bus, tram e metropolitane in alcune delle principali cittĂ : Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio; Venezia Mestre 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio ; Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Firenze dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 a fine servizio; Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Napoli dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Bari dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:30 a fine servizio; Reggio Calabria dalle 8 alle 18 e dalle 21 a fine servizio”.
Dalle 10.30 alle 12 è in programma un secondo presidio simbolico organizzato dagli autoferrotranvieri in Via Paisiello 8, presso sede Cispel Toscana.
“Dopo la prima azione di sciopero nazionale di 4 ore dell’8 febbraio e la seconda di 24 ore del 26 marzo, – dicono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna provinciali – ci troviamo costretti a proseguire nella mobilitazione, perchĂ© coloro che hanno lavorato con impegno, professionalitĂ e a rischio dell’incolumitĂ personale, soprattutto nell’ultimo anno, per consentire il diritto alla mobilitĂ della cittadinanza, non possono non aver riconosciuto il diritto al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto il 31 dicembre 2017 e al miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali, sanando criticitĂ come quelle dei titoli abilitativi, del basso salario e della salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre non è piĂą rinviabile una riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle oltre 900 aziende esistenti per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, oltre che una bassa qualitĂ del servizio”.