Mar 26 Nov 2024
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ToscanaCovid-19Toscana, 1000 sanitari ricorrono a TAR contro obbligo vaccinazione

Toscana, 1000 sanitari ricorrono a TAR contro obbligo vaccinazione

Lo riporta Repubblica e lo conferma il legale che li assiste nella causa. Altri 200 starebbero ultimando la pratica del ricorso. 17enne ricoverato al Meyer per una trombosi dopo dose Pfizer, i medici ‘nessuna correlazione con vaccinazione”

“Abbiamo già notificato ed è in corso di deposito del ricorso con circa 1.000 ricorrenti ma stiamo raccogliendo altre firme, circa 200, per un altro ricorso uguale”: lo sostiene Tiziana Vigni, l’avvocata che segue i ricorrenti contro l’obbligo di vaccinazione, insieme  col collega Daniele Granara docente di diritto costituzionale e che era candidata alla presidenza della Toscana per la lista ‘Vaccini Vogliamo Verità’.

“In tutto quindi – aggiunge l’avvocato Vigni – sono circa 1.200 sanitari”. Tra loro ci sono medici, ma anche infermieri, Oss e tecnici di laboratorio appartenenti a tutte le tre Asl della regione Toscana. “Questo vaccino – spiega Vigni – non ha seguito l’iter di sperimentazione completo, quindi i dati tecnici sono sommari e provvisori, quindi noi obblighiamo una categoria professionale a farsi il vaccino senza conoscere la soglia di rischio. I medici che si oppongono alla obbligatorietà del vaccino non sono irresponsabili, ma sono persone che conoscono le problematiche del vaccino e sanno come difendersi dall’infezione”. “Questo – ha concluso – è uno scempio costituzionale, non si può chiedere questo sacrificio a queste persone”.

Intanto non ci sarebbe nessuna correlazione con la dose di vaccino ricevuto nel ricovero di un  ragazzo di 17 anni colpito una trombosi cerebrale. il ragazzo si trova  all’ospedale Meyer di Firenze e quattro giorni fa aveva ricevuto la somministrazione di una dose di Pfizer. Secondo i sanitari tra la vaccinazione e l’insorgenza della patologia non emerge nessuna correlazione.  Il ragazzo, abitante nella provincia di Firenze, è in buone condizioni cliniche, si apprende sempre dall’ospedale pediatrico Meyer i cui medici non rilevano danni neurologici preoccupanti.

Gli accertamenti comunque proseguono. Sempre la struttura riferisce che vengono curati per analoghe trombosi cerebrali sei giovani pazienti all’anno e che in questa fase di vaccinazione non risulta una incidenza maggiore di questa patologia. Il 17enne era stato ricoverato il 13 agosto dopo aver accusato a casa i sintomi tipici di una trombosi cerebrale.

Un centro di vaccinazione diffusa sarà allestito dall’1 settembre all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. Lo prevede un accorso tra l’Asl Toscana sud est e l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. L’Aou metterà a disposizione gli spazi dell’ex pronto soccorso, già utilizzati fin dall’avvio della campagna di vaccinazione lo scorso 27 dicembre, che saranno ora gestiti dal personale dell’Asl. Il centro sarà inserito nella regolare programmazione accessibile dal portale di prenotazione regionale.

“Grazie all’accordo tra le nostre aziende – sottolinea in una nota Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est -, Siena manterrà il suo centro vaccinale in un luogo di facile accessibilità e che ha anche un alto valore simbolico, per il senso di cura e attenzione ai bisogni dei cittadini rappresentato dal policlinico senese. Il nostro impegno comune per estendere la campagna di vaccinazione di massa non si ferma, nella convinzione che la capacità del sistema sanitario pubblico di fare squadra sia un’arma fondamentale per combattere la pandemia”.

Per Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese, “la collaborazione tra aziende sanitarie, soprattutto nella stessa area vasta, è fondamentale per rispondere prontamente alle necessità dei cittadini . L’Aou Senese, dal 27 dicembre 2020 ad oggi, ha contribuito alla campagna vaccinale con oltre 77mila dosi somministrate. Questa collaborazione, e l’attivazione del centro di vaccinazione diffusa, consentirà ai nostri professionisti, che ringrazio per quanto fatto in questi mesi, di tornare a svolgere le proprie attività istituzionali anche per contribuire a ridurre le liste di attesa”.

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