La proprietà di GKN al tavolo ministeriale propone cassa integrazione per cessazione di attività (e non per crisi), ricollocamento dei lavoratori, e avvio di “un processo di riconversione industriale del sito produttivo. Nell’articolo l’intervista con il segretario della Fiom di Firenze Prato, Daniele Calosi
Cassa integrazione per cessazione di attività (e non per crisi), ricollocamento dei lavoratori, e avvio di “un processo di riconversione industriale del sito produttivo, mediante affidamento di un mandato specifico a un primario advisor, il tutto con l’obiettivo di salvaguardare per quanto più possibile i livelli occupazionali e la continuità retributiva”. Questa la posizione portata da Gkn, secondo quanto si legge in una nota dell’azienda, all’incontro convocato oggi dal ministero del Lavoro.
Si è trattato del primo incontro della fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo, ricorda l’azienda, sottolineando che “il tempo della procedura aperta giungerà a scadenza il prossimo 22 settembre”, e di aver “dovuto registrare un atteggiamento di totale chiusura da parte del sindacato, che si è dichiarato indisponibile ad ascoltare l’articolata proposta di accordo elaborata dal management a valle delle interlocuzioni tecniche avute con le istituzioni dopo l’incontro del 4 agosto”.
La proposta, sostiene Gkn, “tenendo conto della cessazione dell’azienda e dell’avvio dell’iter di liquidazione dell’impresa, si pone l’obiettivo di introdurre soluzioni concrete e migliorative rispetto alle norme in vigore per mitigare il più possibile l’impatto sociale derivante dalla decisione relativa al sito di Campi Bisenzio”.
Nell’audio: INTERVISTA A DANIELE CALOSI, segretario FIOM CGIL Firenze e Prato