Minori: presentato il sito al servizio di famiglie e servizi territoriali realizzato dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza gestito dall’Istituto degli Innocenti. Dalla prossima settimana sarà accessibile all’indirizzo minoritoscana.it con informazioni e documentazione aggiornata.
Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza nasce con L.R. n. 31 del 2000 per supportare gli interventi della Regione Toscana nel settore minori e famiglia, con particolare riferimento ai processi di riforma. Le sue attività sono affidate all’Istituto degli Innocenti. Lo stesso strumento normativo prevede che l’ente fiorentino gestisca anche l’Osservatorio regionale sui minori, che negli ultimi anni ha consolidato le attività di base e sviluppato nuove direttrici di intervento.
L’impegno della Toscana nel tutelare i diritti dei minori e delle famiglie risale agli inizi degli anni ’90, quando, fra le prime Regioni in Italia, decide di puntare sulla formazione e l’aggiornamento degli operatori dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Affida così all’Istituto degli Innocenti lo studio, la documentazione e la sperimentazione sui servizi sociali ed educativi per bambini e famiglie (L.R. n. 45 del 1990).
Dal 2000, con l’istituzione del Centro, le attività della Regione Toscana in questo ambito si inseriscono nel sistema di documentazione previsto dalla L. 451/97. Con questa legge il Governo italiano fa fronte agli impegni della Convenzione ONU sui diritti dei bambini (1989) in merito alla conoscenza della reale condizione di bambini e adolescenti e alle misure messe in atto per l’affermazione dei loro diritti.
Oltre alla Commissione parlamentare e all’Osservatorio nazionale, la legge istituisce il Centro nazionale di documentazione ed analisi per l’infanzia e l’adolescenza, favorendo al contempo la nascita di organismi regionali per incentivare il confronto e il supporto tra il livello centrale e quello periferico.
In seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione, che attribuisce alle Regioni potestà esclusiva in materia socio-assistenziale e alla riforma dei servizi sociali (L. 328/2000), sia le politiche sociali che le informazioni relative, hanno subito un forte decentramento. Tuttavia la comune sensibilità verso l’infanzia e la possibilità di condividere strumenti metodologici e risorse informative garantiscono una stabile collaborazione fra Centro regionale e Centro nazionale.