Lo rende noto l’Ordine interprovinciale infermieri Firenze-Pistoia che chiede alle Aziende sanitarie pubbliche e private di agire caso per caso per evitare carichi di lavoro elevati per chi rimane in servizio
Sono oramai circa 200 gli infermieri sospesi i dall’Asl Toscana centro: ieri è toccato ad altri 76 non vaccinati, che si sommano ad altre 118 sospensioni delle scorse settimane. Lo rende noto l’Ordine interprovinciale delle professioni infermieristiche Firenze-Pistoia che chiede alle Aziende sanitarie pubbliche e private di agire caso per caso per evitare carichi di lavoro elevati per chi rimane in servizio.
“Non intendiamo giustificare gli infermieri non vaccinati – sottolinea in una nota Danilo Massai, presidente di Opi Firenze-Pistoia – ma chiediamo che le Aziende entrino nello specifico dei singoli casi, prima di far scattare le sospensioni. Urge l’attivazione di commissioni per la valutazione delle singole situazioni in modo da poter riallocare le risorse e o reinserire velocemente nei servizi personale. Questo per evitare che le sospensioni stesse si traducano in carichi di lavoro insostenibili per chi rimane”.
Da Opi la richiesta “al presidente della Regione, all’assessore regionale alla salute e all’assessore regionale al socio-sanitario di autorizzare con urgenza le Aziende sanitarie ad assumere dalla graduatoria Estar attiva, provvedendo così alla sostituzione dei sospesi”. Per Massai è inoltre “necessario dare immediatamente mandato al Centro rischio relazionale regionale di monitorare il livello di stress dei professionisti e il livello di disagio relazionale. Chiediamo – prosegue – di istituire contratti di formazione lavoro per gli studenti del terzo anno del corso di laurea, in modo da inserirli con protocolli operativi nei percorsi assistenziali in cooperazione con infermieri esperti”. Preoccupazione anche per “la situazione nelle Rsa accreditate con il servizio sanitario circa la garanzia della qualità di cura e di assistenza agli ospiti in stato di fragilità, e occorre autorizzare l’assunzione di operatori sociosanitari da inserire nei servizi e accelerare la modernizzazione dei servizi informativi, la fornitura di tecnologie per il supporto diagnostico, assistenziale in teleassistenza”.