Al Fabbricone di Prato debutta in prima assoluta da giovedì 28 a domenica 31 ottobre il nuovo lavoro di Kinkaleri, OtellO, liberamente tratto dall’opera di William Shakespeare (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30).
Lo spettacolo è una riscrittura della celeberrima tragedia progettata e realizzata da Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco, un testo da esplorare nella ricerca di un Corpo che contenga simultaneamente Parola e Suono.
Il potere che il linguaggio ha nell’imporre piegature e distorsioni alla realtà si allunga come un’ombra sui corpi dei 4 performer in scena – Chiara Lucisano, Caterina Montanari, Daniele Palmeri, Michele Scappa – che aderiscono allo spazio come a un destino.
Gli interpreti non assumono le sembianze dei personaggi né la loro condizione psicologica, anzi, ogni figura transita continuamente di corpo in corpo, così che i performer aggregano l’intera tragedia e cercano direttamente nella dinamica, nelle forze e nelle tensioni prodotte dai loro movimenti di fronteggiare la menzogna di un mondo generato dalle parole. La connessione tra la parte fisica e il testo non prevede un canone interpretativo quanto un ritmo, che è alla base di tutto il lavoro.
Le due O maiuscole del titolo OtellO racchiudono il verbo inglese ‘tell’ – ovvero dire, raccontare, informare, rivelare, riconoscere – nella ricerca di un linguaggio che non pretende di spiegarsi ma di restare straniero. Straniero come è Otello.
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