Firenze, la Regione Toscana rilancia la campagna di comunicazione per promuovere la conoscenza del numero gratuito nazionale antiviolenza e anti-stalking 1522.
Sono innumerevoli i posti dove la Regione Toscana ha deciso di rendere il 1522 ben visibile, dagli ambulatori dei medici di famiglia, ai convogli della tramvia che saranno ‘rivestiti’ con la grafica pubblicitaria elaborata per il servizio telefonico antiviolenza, ai Centri per l’impiego ed anche in un breve video-spot, realizzato con il contributo di Edith Bruck e di Aouatif Mazigh, presidente dell’Associazione donne musulmane della Toscana e dell’attrice Gaia Nanni.
In podcast l’intervista con la presidente della commissione toscana per le Pari opportunità, Francesca Basanieri e l’assessora della Regione Toscana all’Istruzione, Alessandra Nardini, a cura di Gimmy Tranquillo.
“Sul 1522 – spiega l’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini – vogliamo far arrivare chiaro un messaggio: in Toscana le donne non sono sole. Questa campagna di comunicazione è per noi fondamentale, perché il numero nazionale antiviolenza e antistalking è per le donne uno strumento importante per interrompere le violenze che subiscono e intraprendere un percorso di uscita. Ringrazio davvero tutti i soggetti che abbiamo coinvolto in questa campagna. Rappresentano il segno che la battaglia contro la violenza sarà sempre più forte se riusciamo a combattere tutte e tutti insieme”.
Il 1522 è un numero nazionale gratuito di pubblica utilità attivato dal dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri. È collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture presenti sul territorio. Il numero attivo è 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi sociosanitari pubblici e privati. Il servizio punta a sostenere l’emersione della domanda di aiuto, consentendo un avvicinamento graduale ai servizi da parte delle vittime con l’assoluta garanzia dell’anonimato.