I ristori riguardano più settori: dal mondo delle neve alla terme, dai matrimoni ed eventi privati a fiere e convegni, dai bus turistici a centri storici e comuni finiti in zona rossa a causa della pandemia
Sei bandi ancora aperti e un settimo che lo sarà da lunedì 17 gennaio. C’è ancora tempo per richiedere ristori da parte di chi, nel 2020, ha patito perdite e cali di fatturato prima per il lockdown e poi per le restrizioni e la crisi innescata dalla pandemia da Covid-19. Bandi tutti pubblicati sul sito dell’azienda regionale Sviluppo Toscana, dove è possibile scaricare la documentazione necessaria e compilare le domande.
I ristori riguardano le imprese turistiche dei comprensori sciistici, i maestri e le scuole di sci, i bus turistici, gli stabilimenti termali, chi lavora nel vasto settore dei matrimoni e degli eventi privati (dai fiorai ai parrucchieri ai fotografi o musicisti, tanto per fare qualche esempio) e chi opera, artigiano o impresa, a supporto dell’allestimento di fiere, convegni ed eventi pubblici. Per il mondo della neve, come per i bus turistici, la scadenza è il 21 gennaio: le richieste vanno inviato entro le ore 17 di quel giorno. Per le terme valgono gli stessi termini di presentazione, ma si lavora ad un proroga fino al 21 febbraio. Per matrimoni, eventi privati, fiere, convegni ed eventi pubblici la scadenza è il 31 gennaio.
Il settimo bando, quello che riguarda le imprese commerciali, turistiche e della ristorazione dei centri storici di tutti i comuni toscani – ma anche dei comuni termali e dei comuni finiti in ‘zona rossa’ tra il 21 marzo marzo e il 17 aprile 2021 – si aprirà invece a giorni, il 17 gennaio, e le richieste potranno essere inviate fino alle ore 17 del 4 febbraio.
Gran parte delle misure stanno dentro l’ultima ‘manovra’ sui ristori Covid, quella varata dalla giunta regionale prima della fine dello scorso anno e che valeva ben 21 milioni di euro: 21 milioni di ristori e contributi a fondo perduto che si sommano ai 34 milioni già stanziati con i precedenti bandi, per oltre 61 milioni di euro di risorse messe in campo in un anno. Il 20 dicembre complessivamente erano già state più di 19 mila le domande pervenute e 15 mila quelle finanziate.
“Si tratta di interventi dai pesi diversi, che tengono conto del diverso impatto che sui singoli settori ha avuto la pandemia” spiega l’assessore allo sviluppo economico Leonardo Marras. Si va da contributi a fondo perduto da cinque fino a 50 mila euro per i bus turistici a quelli da mille a 10 mila euro per il mondo di fiere e convegni, dai 2500 euro per l’indotto di matrimoni ed eventi privati ma anche per l’attività dei centri storici, dei comuni termali o dei territori finiti in ‘zona rossa” (dal 21 marzo al 17 aprile 2021) a ristori fino a 10 mila euro per le imprese turistiche dei compresori sciistici (nove comuni in tutta la Toscana) e fino a cinquemila eurro per le scuole e tremila per i maestri di sci. Contributi da mille fino a 500 mila euro per le micro, piccole e medie imprese che gestiscono stabilimenti balneari.
Per terme e mondo della neve il requisito per accedere agli aiuti è di aver registrato nel 2020 una flessione di fatturato o corrispettivi di almeno il 20 per cento rispetto all’anno precedente. In tutti gli altri casi la soglia sale al 30 per cento.