Quadri, brani, e giornali satirici di fine ‘800. A Palazzo Vecchio da domani, sarà possibile assistere ad un ciclo di incontri dedicati ai sei anni di Firenze Capitale del Regno d’Italia durante i quali saranno mostrate opere delle collezioni civiche di quel tempo.
Il quadro di Vincenzo Giacomelli, in cui fu scoperto il monumento a Dante davanti al Re Vittorio Emanuele II, con la polifonia cromatica delle bandiere e degli stendardi, è l’elemento centrale della più importane sala dedicata a Firenze Capitale. Intorno al nucleo principale, si apre una selezione di opere delle collezioni civiche in cui sono presenti quadri, busti dei protagonisti, brani e immagini dei giornali satirici dell’epoca, didascalie per approfondimenti.
“L’obiettivo di questo allestimento – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – è stato quello di valorizzare il Risorgimento e Firenze Capitale del Regno d’Italia rendendo fruibile al pubblico opere di valore storico, prima di oggi conservate nei depositi non accessibili ai cittadini”.
Il primo incontro (28 gennaio) si intitola ‘Dai Lorena a Firenze Capitale d’Italia: il giorno del Plebiscito’: parteciperà il vicesindaco Alessia Bettini. Il 25 febbraio poi sarà la volta di ‘Vittorio Emanuele Re d’Italia, Camillo Benso conte di Cavour e la contessa di Castiglione, femme fatale del Risorgimento’ mentre il 18 marzo è in programma ‘O si fa l’Italia o si muore. Giuseppe Garibaldi e Anita, eroina dei due mondi. Il Risorgimento si veste di Romanticismo’. Il 28 ottobre ci sarà ‘Firenze cambia volto: le trasformazioni del centro cittadino ad opera dell’architetto Poggi. Nascono i caffè letterari’, il 18 novembre l’ultimo incontro dal titolo ‘Carlo Lorenzini: “Pinocchio” la storia del burattino che racconta la Firenze di fine Ottocento’.