Sab 23 Nov 2024
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Critico per un giorno: le recensioni dopo la visione di “Voyage of Time”

L’iniziativa ‘Critico per un giorno’, rivolta ai soci del Controradio Club ha dato l’opportunità di vedere al Cinema La Compagnia il film di Terrence Malick, ‘Voyage of time‘. Un docu film sulle origini dell’universo, con la voce narrante di Clate Blanchett.

Critico per un giorno: Martedì primo marzo si è svolta al Cinema la Compagnia la proiezione del film “Voyage of time”, di Terrence Malick. Presentato alla 73° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e candidato al Leone d’oro, è il primo documentario girato dal regista statunitense.

Queste le impressioni dei soci del Controradio Club subito dopo la visione del film.

https://www.facebook.com/ControradioFirenze/videos/330157589128341

Un documentario sulla storia dell’universo, dalla sua nascita al suo collasso. Percorso dalla mormorante energia della natura stessa, il film fonde effetti speciali innovativi con grandiose riprese girate in giro per il globo e oltre il globo, alla scoperta di ciò che dura, di ciò che resiste nel tempo. Che cosa significa, dopo tutti quegli eoni, essere noi, qui, ora?

Le Recensioni dei Soci:

“Gli occhi più delle orecchie sono testimoni” avrebbe confermato Eraclito. Le meravigliose immagini di Terrence Malick testimoniano lo scorrere del tutto. Tempo, divenire del mondo e flusso di vita e amore straordinario. Primordiale, ineluttabile e incondizionato. La voce di Cate Blanchett è didascalia. Le lunghe pause tra le parole lasciano la scena alla Pellicola, che quelle emozioni evoca, tra lo splendore di una supernova e il ritmico incedere di una scolopendra. “Dove mi stai portando?”, non “dove andiamo?” è il chiaro riferimento alla guida di una Madre assoluta, natura che in questo viaggio, silente e infinitamente generosa, plasma e tiene per mano la figlia, la vita, noi. Che, pur incapaci di altrettanta gratitudine, le siamo eternamente legati ed in lei ancora cerchiamo il nostro senso. (Matteo)

Filmone che rimane sotto le aspettative. Pur con belle immagini, non riesce a toccare corde profonde ma sembra piuttosto di vedere una trasmissione divulgativa di biologia, del paesaggio e di antropologia.
(Claudia)

Il film di Malick mi ha lasciato perplessa, belle le riprese, troppo lunga e lenta l’evoluzione, se voleva rendere i milioni di anni occorsi ci è riuscito! I brevi commenti della voce narrante intensi ma enigmatici, rivolti alla madre ( natura? entità suprema?) non hanno contribuito a dare una comprensione, oppure sì ma io non l’ho capita! Grazie dell’opportunità che mi avete dato!
(Daniela)

Nella parte iniziale ci sono immagini bellissime e particolari. Specialmente le riprese subacquee sono davvero notevoli. Il fil rouge che uno si immagina dal titolo non c’è, anzi è la storia su dipana in modo piuttosto confuso con salti che non si capisce a che siano dovuti. Anche il commento sonoro è piuttosto noioso, alla 182esima volta che la Blanchett dice mother cadono veramente le braccia. la prima ora gira abbastanza bene, poi diventa noioso. In sintesi, belle le immagini iniziali subacquee e di vulcani per il resto meglio uscire. (Alessandro)

Sconclusionato!
Nel senso che non si capisce cosa voleva dire il regista.
I salti temporali sembrano del tutto casuali e privi di logica.
L’alternanza tra immagini della natura e quelle di umani è priva di connessioni.
Il parlato è monotono e insignificante, senza un fine.
Le immagini, non sono così eccezionali come ci si aspettava.
Conclusione: assolutamente da evitare.
Sinceramente, mi piacerebbe conoscere i criteri che hanno portato a recensioni positive.
Cordiali saluti.
(Giuditta)

Mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente. L’ho trovato noioso, la musica lenta e inadeguata. Alcune riprese indubbiamente molto belle, soprattutto quelle nel mare, ma nel complesso mi è parso destrutturato con scene e immagini non legate tra loro.
Alcune riprese incomprensibili (tipo esplosioni di colori di non so cosa) altre insulse (primi piani di fili d’erba), altre ancora quasi ridicole (dinosauro apparso dal nulla che cammina su una spiaggia deserta). Si potrebbe intitolare “Mother” per quante volte è stata ripetuta questa parola. 
Molte scene mi sono comunque rimaste impresse, come flash, come quadri ad una mostra.
Non mi è piaciuto perché non mi ha dato emozioni e non lo consiglierei.
(Silvia)

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