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🎧 Toscana un treno merci con aiuti umanitari diretto in Ucraina

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🎧 Toscana un treno merci con aiuti umanitari diretto in Ucraina
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Un treno merci dalla Toscana per portare aiuti umanitari all’Ucraina: lo ha presentato oggi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, insieme ai rappresentanti del gruppo Fs e dell’Interporto di Prato, luogo da dove il treno per l’Ucraina partirà l’8 aprile.

L’organizzazione del treno merci diretto in Ucraina è coordinata dalla Regione, in rapporto con la Protezione civile a livello nazionale. “I sindaci si stanno mobilitando, anche le organizzazioni di volontariato”, ha spiegato Giani, sottolineando che “tutta la regione si sta muovendo per poter riempire il treno del gesto di solidarietà più autentico, ovvero quello di dare a quella povera popolazione, martoriata dall’aggressione da criminali di guerra del dittatore russo Putin, la risposta che c’è nel cuore per spendersi verso quei bambini, quelle donne che sono sotto le bombe, che vivono drammaticamente la loro vita”.

In podcast l’intervista all’assessora regionale Monia Monni, a cura di Lorenzo Braccini. 

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Giani si è collegato via Zoom con Leopoli dove Davide Costa, direttore della Croce Viola di Sesto Fiorentino (Firenze), e Gian Piero Moschetti, sindaco di Palazzuolo sul Senio (Firenze), partecipano a una carovana umanitaria di 40 mezzi provenienti dalla Toscana e da tutta Italia, che sta portando aiuti umanitari alla popolazione. “La città ha ripreso a vivere, da qualche giorno non ci sono allarmi – ha spiegato Costa -, anche se la presenza militare è evidente, ci sono molti check point e si respira tensione”.

“Oggi mi hanno fatto leggere una struggente lettera a una famiglia accolta qua in Toscana – ha raccontato ai cronisti ancora Giani -, che ha mandato il padre che in questo momento sta combattendo al fronte per la libertà dell’Ucraina. Nel pensiero di dire ‘io rischio la mia vita, non so se ci rivedremo’, e scrivere al bambino di otto anni ‘quello che mi dà forza è sapere che voi siete al sicuro e ben accolti, come mi avete scritto, in Toscana’, ecco che c’è il desiderio di ciascuno di noi di sapere che a chi vive là in condizioni disumane, perché schiacciato dalla guerra, possano arrivare aiuti elementari per poter sopravvivere, magari in un bunker o nelle loro case quasi totalmente distrutte, ma con il pensiero che c’è chi pensa al cibo e gli aiuti necessari per poter sopravvivere”.