I lavoratori delle biblioteche e dell’archivio storico del Comune di Firenze verso “un nuovo stato di agitazione” viste le poche “certezze” sul loro futuro e sul rinnovo dell’appalto.
Continua la protesta dei lavoratori delle biblioteche fiorentine. “Negli ultimi mesi la mobilitazione dei ‘Biblioprecari’ per garantire un equo rinnovo dell’appalto e una continuità qualitativa e quantitativa dei servizi alla cittadinanza si è scontrata con una totale chiusura da parte dell’amministrazione comunale – si legge in una nota -. Il Comune non solo evita qualsiasi tavolo di confronto sui tagli di bilancio, ma ancora ad oggi non ha dichiarato con quali risorse reali farà ripartire il nuovo affidamento e quale sarà, di conseguenza, l’impatto in termini occupazionali su chi quei servizi li garantisce ogni giorno da più di 15 anni”.
I lavoratori hanno precisato che “l’ultima determina, con cui si proroga per l’ennesima volta il servizio di altri due mesi, scandisce a chiare lettere che ‘il Bilancio preventivo 2022-2024 prevede uno stanziamento pari a 3,1 milioni di euro per prestazioni di servizi per il funzionamento del sistema bibliotecario comunale fiorentino e degli archivi comunali, al momento non sufficiente per attivare sia l’appalto principale che tutta l’opzione di servizi complementari’. A questa situazione di totale precarietà, si aggiunge benzina sul fuoco con il tanto decantato processo di reinternalizzazione, già iniziato nelle biblioteche del Galluzzo e Fabrizio De André: di fatto, non solo si andrà a sostituire il personale precario con esperienza pluriennale con istruttori amministrativi neoassunti, ma, in alcuni casi, i precari sono addirittura costretti a vedersi affiancati e a dover formare il nuovo personale privo di esperienza professionale che lo andrà a sostituire. Oltre al danno la beffa insomma”.