Firenze – sull’ipotesi di un grattacielo ha parlato anche il Soprintendente Pessina, “Quando vedrò il progetto dirò la mia”.
L’idea di un grattacielo a Firenze è circolata nella giunta comunale di Firenze, ieri, ed è stata riportata da La Repubblica. L’ipotesi di costruire un tipo di edificio che nel capoluogo toscano non c’è ha acceso subito il dibattito. Intanto, la struttura sarebbe visibile dalle colline insieme ai due edifici più alti, il Duomo con la Cupola del Brunelleschi e il Palazzo di Giustizia e potrebbe essere costruita in periferia. Secondo il quotidiano se ne sarebbe parlato in giunta comunale affrontando i temi dell’urbanistica e ipotizzando di lasciare una nuova impronta dopo il Rinascimento.
Su questo tema è intervenuto il Soprintendente Andrea Pessina, il quale ha detto che valuterà la proposta “quando vedrà il progetto e gli diranno dove collocano il grattacielo. Non tutte le zone sono vincolate” e “credo che per il 2050 ci saranno altre leggi di tutela o forse piani regolatori. Io non faccio processi alle intenzioni, quando vedrò il progetto e dove è collocato dirò la mia”.
L’idea di un grattacielo a Firenze in prospettiva 2050, emersa nella riunione di giunta programmatica di martedì “è un’idea positiva nella misura in cui è anche una provocazione”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella. “La domanda che ci dobbiamo porre oggi – ha proseguito Nardella – è: un Brunelleschi oggi potrebbe fare quello che ha fatto nel 1400? Glielo farebbero fare la burocrazia, il sistema vincolistico, i comitati per il no, i vari ministeri? Farebbero fare a Brunelleschi qualcosa di paragonabile alla cupola di cui noi andiamo tutti orgogliosi? La missione di Firenze oggi è solo conservare quello che ha fatto o continuare ad essere una città che cambia il mondo, che cambia i linguaggi e rivoluziona gli stereotipi? A me pare un po’ pochino accontentarsi di conservare quello che abbiamo fatto”.
“Mi auguro davvero – ha aggiunto Nardella – che Isozaki finisca la sua uscita degli Uffizi, ne ho parlato con il direttore Schmidt e su questo siamo molto d’accordo; mi auguro che Norman Foster non esca deluso dalla città dove abbiamo progettato la stazione che porta il suo nome. I grandi architetti di tutto il mondo devono continuare ad avere fiducia in questa città. Se ci limitiamo soltanto a mettere il vincolo, a dare voce ai comitati del no, a bloccare ogni idea che voglia cambiare qualcosa di forte, di coraggioso come Firenze ha sempre fatto nel Rinascimento, allora io non penso di essere il sindaco adatto per una città del genere”
“Dobbiamo essere sfidanti”, avrebbe detto ai cronisti l’assessore al bilancio Federico Gianassi. Nello stesso articolo si ricorda la prudenza mantenuta a Firenze su costruzioni prive di sobrietà quando negli anni ’60 si accese il dibattito durato mesi per palazzoni di parecchi piani edificati in piazza Leopoldo e in via Lungo l’Affrico. In questi ultimi paraggi in effetti c’è un palazzo di 10 piani chiamato ironicamente il ‘grattacielo’ da residenti storici della zona tra Campo di Marte e Coverciano.