La giovane paziente, 14 anni, era arrivata ad aprile scorso dall’Ucraina all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con una gravissima ferita di arma da fuoco che le ha compromesso il gomito e la funzionalità della mano.
Al Meyer nei giorni scorsi la ragazza è stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico che, grazie all’utilizzo della tecnologia della stampa 3d, ha permesso di impiantare una protesi in titanio personalizzata, in modo tale da sostituire la parte di omero distale andata distrutta in seguito all’esplosione.
A eseguire l’intervento un team di chirurghi guidato dal professor Giovanni Beltrami, responsabile dell’ortopedia pediatrica del Meyer e tra i primi, a livello internazionale, a impiantare su bambini protesi personalizzate,
realizzate su misura grazie alle tecnologia della stampa 3d.
“Ma il graduale ritorno alla normalità che attende questa adolescente – si precisa – è frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto molti operatori del pediatrico fiorentino”. “L’esplosione – spiega Beltrami – aveva pesantemente compromesso il tessuto osseo del gomito e i nervi che permettono il movimento delle mani”.
Non è stato possibile procedere subito con l’intervento: i medici del pediatrico sono stati costretti a operarla più volte per una infezione profonda resistente a molti antibiotici che si era creata all’interno del tessuto osseo e alla fine, nel corso dell’ultimo intervento, hanno inserito un
blocco spaziatore con delle perle locali, capaci di rilasciare l’antibiotico direttamente sull’infezione.
La Tc preliminare ha invece permesso di fotografare l’anatomia del gomito sano, per poter ricostruire la parte distrutta in maniera anatomica
attraverso l’uso della stampante 3d, capace di costruire una protesi in titanio uguale all’omero lesionato dall’esplosione. Tra le altre particolarità di questa protesi speciale una cavità realizzata al suo interno in cui sono state inserite altre perle antibiotate che potranno combattere eventuali nuove infezioni.
Sulla paziente intervenuto anche il team della chirurgia ricostruttiva della mano di Careggi, che hanno eseguito una revisione dei nervi coinvolti dall’esplosione, per restituire alla paziente una piena funzionalità motoria futura.