Dal 22 settembre al 16 ottobre alla Manifattura Tabacchi si terrà la mostra della seconda edizione del progetto di residenze d’artista ideato e prodotto da NAM – Not A Museum. Irene Adorni, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Lorenzo Lunghi, MERZBAU, Davide Sgambaro, i sei artisti vincitori, presentano i lavori realizzati nel corso della residenza
SUPERBLAST II, inaugura al pubblico la mostra della seconda edizione del bando internazionale per l’assegnazione di sei residenze d’artista prodotto e ideato da NAM – Not A Museum, il programma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi e realizzato in collaborazione con NERO editions, casa editrice internazionale dedicata all’arte, alla critica e alla cultura contemporanea e STUDIO STUDIO STUDIO, il laboratorio fondato dall’artista Edoardo Tresoldi per creare e supportare progetti artistici contemporanei.
A partire da giovedì 22 settembre gli spazi di Manifattura Tabacchi ospiteranno la mostra con i progetti artistici di Irene Adorni, Lorenzo Lunghi, MERZBAU, Davide Sgambaro, Roberto Fassone e Beatrice Favaretto realizzati durante la residenza che si è svolta da maggio a luglio. La mostra, realizzata con il sostegno di Regione Toscana a seguito della selezione per il Bando Toscanaincontemporanea 2022, è un appuntamento che si svolge nel contesto della prima edizione della Florence Art Week, iniziativa del Comune di Firenze che coinvolge diverse e importanti realtà fiorentine nell’ambito della produzione artistica contemporanea, in programma dal 16 al 24 settembre 2022.
Un percorso tra gli spazi in attesa di essere rigenerati di Manifattura Tabacchi, dalle fondamenta fino al tetto, che invita il visitatore a “perdersi”. La mostra, dal titolo nel paese delle ultime cose, a cura di Caterina Taurelli Salimbeni, è un viaggio attraverso i paradossi del presente che, allontanando lo sguardo dalla prospettiva privilegiata rappresentata dalla città, svela un altro sottosuolo, in un’atmosfera a tratti onirica e inquietante.
La domande che animano SUPERBLAST II sono: come passato e futuro convivono nel presente? Cosa imparare dalla crisi, dai processi di collasso e recupero? Cosa rimarrà alle future generazioni di fronte all’infinita stratificazione che caratterizza il tempo che viviamo?Gli artisti, ispirati dalla riflessione dell’azione umana come traccia, impressa o imprimibile, nella storia, sui luoghi e nel tempo, hanno ideato sei progetti che sono stati oggetto di un percorso individuale e condiviso. La libertà espressiva emerge nella varietà dei linguaggi utilizzati, tra installazioni, sculture, video e performance, e nelle singole ricerche. Molteplici sono anche le tematiche indagate: la traduzione del movimento del corpo in principio di costruzione del reale; la fattibilità di realizzare un collettivismo ecologico a fronte di una cultura individualista; il collasso dello spettacolo attraverso la sperimentazione di pratiche e fantasie apocalittiche; i comportamenti generazionali alla luce dell’ideologia contemporanea del lavoro; la realizzazione di progetti editoriali slegati da finalità produttive di consumo; la rappresentazione della sessualità liberata da dinamiche patriarcali. Questi temi hanno ispirato anche la creazione di un testo narrativo/lettera che sarà consegnata al visitatore, all’ingresso della mostra, accompagnandolo in un’altra dimensione.
La mostra sarà visitabile da mercoledì a domenica, dalle 14:00 alle 20:00. Ingresso gratuito
Simona Gentili ha intervistato Caterina Taurelli Salimbeni, curatrice della mostra.