È nato in Toscana, a Scarperia in Muggello, il primo ‘Bee Hotel’ per tutelare la biodiversità. Un progetto del gruppo Sanpellegrino, Federparchi e della scuola Sant’Anna in Mugello
Il primo ‘Bee Hotel’ consiste in struttura di circa tre metri per tre in grado di ricreare l’habitat naturale delle api, animali che sempre di più sono esposti al rischio di estinzione per via dei pesticidi e dei cambiamenti climatici. Lo scopo della struttura è quello di favorirne la riproduzione.
L’iniziativa ‘Bee Hotel’ fa parte del più ampio progetto ‘La fonte della biodiversità di Acqua Panna’, storica azienda di Scarperia incorporata nel gruppo Sanpellegrino.
Il ‘Bee Hotel’ è una struttura in legno, canne di bambù, corteccia e legno forati che funge da rifugio per api e farfalle diurne, la cui sopravvivenza è messa in pericolo. Sanpellegrino, gruppo primo in Italia a mettere in commercio bottiglie R-Pet, ha lavorato con Federparchi anche per la creazione, intorno al ‘Bee Hotel’, di micro-habitat sabbiosi e a suolo nudo per favorire la riproduzione degli impollinatori.
La creazione del ‘Bee Hotel’, è stato spiegato durante la presentazione alla presenza anche delle istituzioni locali, è il risultato di un percorso avviato nel 2020 e di un censimento e monitoraggio della fauna della riserva della tenuta di Acqua Panna, area di 1300 ettari, condotto da Federparchi: la popolano 121 specie di vertebrati, tra cui 11 specie di anfibi, 10 di rettili, 66 di uccelli e 34 di mammiferi.
La ricerca ha evidenziato una buona qualità dell’ambiente e un’elevata eterogeneità del territorio, con la necessità di tutelare gli insetti impollinatori: da qui l’idea del ‘Bee Hotel’. ‘Fonte della biodiversità di Acqua Panna’, spiega Stefano Marini, a di Sanpellegrino, “si inserisce nel più ampio impegno del gruppo per la tutela e la valorizzazione di territori e fonti, laddove le nostre acque sgorgano. Siamo partiti con il censimento e il monitoraggio della flora e della fauna nella bellissima riserva di Acqua Panna: oggi rendiamo concreta questa attività attraverso il primo progetto di tutela della biodiversità”.
Il vicepresidente della Regione Stefania Saccardi ha ricordato che la Toscana è “la terza regione in Italia per numero di apicoltori. Possiamo essere un’area pilota per interventi di questo tipo”.