Qatar, la FIFA, con una retromarcia dell’ultimo minuto, vieta la vendita di birra negli stadi della Coppa del Mondo.
Due giorni prima dell’inizio del piĂą grande evento sportivo globale che si terrĂ in Medio Oriente per la prima volta dall’inizio del torneo nel 1930, la FIFA ha annunciato che la vendita di birra sarĂ vietata negli otto stadi della Coppa del Mondo.
La FĂ©dĂ©ration Internationale de Football Association (FIFA) ha dichiarato, tramite un comunicato, che la decisione è stata presa “a seguito di discussioni tra le autoritĂ del Paese ospitante e la FIFA”.
Le vendite di alcolici sono ancora consentite nei luoghi di ospitalitĂ di lusso all’interno degli stadi, negli eventi dei tifosi, in alberghi e ristoranti autorizzati.
La FIFA nell’annunciare la sua decisione ha dichiarato che la scelta garantirĂ che “gli stadi e le aree circostanti offrano un’esperienza divertente, rispettosa e piacevole per tutti i tifosi”.
La vendita di alcolici è strettamente controllata in Qatar. Il Paese del Golfo Persico, ricco di energia, segue una forma conservatrice di Islam nota come wahhabismo e di conseguenza il consumo pubblico di alcolici è consentito solo in alcuni hotel e ristoranti.
La trattativa sugli alcolici
Il dibattito sulla possibile vendita di alcolici negli stadi, durante le partite dei Mondiali, si è articolato in una lunga negoziazione tra il Qatar e la FIFA.
A settembre, dopo varie trattative, si era raggiunto un accordo: la decisione prevedeva il consenso alla vendita di birra all’interno degli stadi ma non nei chioschi.
La scorsa settimana però la politica del paese è diventata piĂą restrittiva e si è presa la decisione di spostare gli stand degli alcolici in punti ancora meno visibili del perimetro degli stadi. Questa decisione porterebbe molti tifosi ad allontanarsi dall’azione della partita per fare acquisti.
I dubbi dei tifosi e dei commentatori
La decisione di vietare la vendita di alcolici preoccupa sia i tifosi che i commentatori: la FIFA non ha il pieno controllo del suo evento piĂą importante, soprattutto perchĂ© nel 2014 l’organizzazione calcistica ha costretto un altro Paese ospitante, il Brasile, a modificare le proprie leggi nazionali sulla vendita di alcolici negli stadi.
A risentire del divieto della vendita di alcolici è soprattutto la Budweiser. L’azienda ha pagato decine di milioni di dollari per essere lo sponsor ufficiale degli alcolici agli eventi della Coppa del Mondo.
Il disappunto della Budweiser ha preso forma su Twitter. Qui, tramite un tweet che non lascia dubbi, “Beh, questo è imbarazzante”, l’azienda ha sfogato il suo rammarico. Il tweet è poi stato rapidamente cancellato.
Secondo l’Associated Press però l’azienda, da tempo partner della FIFA, è nel pieno delle trattative per rinnovare l’accordo per i prossimo Mondiali e che la Budweiser analcolica Bud Zero rimarrĂ comunque disponibile in tutti gli stadi della Coppa del Mondo.