Firenze, dopo la caduta dell’albero alle Cascine lo scorso 9 febbraio, il Comune ha avviato ulteriori controlli ed emerge una spiegazione piĂą precisa del fatto.
I tecnici della direzione ambiente di Palazzo Vecchio, hanno esaminato, spiega una nota, “l’apparato radicale dell’albero caduto e hanno verificato che le sue radici erano state attaccate da un fungo denominato ‘armillaria’. In particolare, “è risultato evidente che sono state colpite le radici piĂą profonde, responsabili della stabilitĂ della pianta. Il fungo non aveva ancora attaccato le radici deputate all’assorbimento dei nutrienti, pertanto, l’albero si presentava in buone condizioni vegetative; tale difetto non era quindi riscontrabile tramite le ordinarie metodologie di indagine”.
Sui pini adiacenti, si spiega ancora dal Comune, è stato deciso di procedere “all’esecuzione di prove di verifica della presenza di questo fungo tramite tecnica Pcr, la quale consiste nella ricerca del dna del fungo nel legno dell’albero. Al momento non si riscontrano problematiche connesse alla stabilitĂ delle piante”.
Intanto il sindaco di Firenze Dario Nardella è intervenuto a difesa dell’operato dell’amministrazione: “Si sta facendo allarmismo a buon mercato e se ci saranno gli estremi tuteleremo anche legalmente l’immagine e la credibilitĂ dell’amministrazione comunale. Noi siamo sicuri del nostro sistema di controllo e verifica, i cittadini possono stare tranquilli sulla sicurezza e sull’attenzione che garantiamo nel controllo del nostro patrimonio arboreo”.
“Tutte le attivitĂ programmate di verifica sulle condizioni degli alberi della nostra cittĂ sono state fatte con un investimento economico anche molto rilevante – ha aggiunto – Il rischio di caduta di una pianta viene stabilito sulla base di classificazioni puntuali. Noi ci siamo avvalsi dei migliori esperti per classificare le piante nelle cosiddette categorie. Le piante classificate con la D devono essere tagliate perchĂ© pericolose, quelle con la lettera C sono piante che devono essere monitorate”.
“Noi dobbiamo guardare la pianta – ha spiegato -. Il meccanismo è questo, è suffragato da consulenze scientifiche di altissimo livello. Chi critica non fa mai una proposta migliore o alternativa: sono tutti bravi ma qui non siamo al bar, stiamo parlando del nostro patrimonio arboreo, della sicurezza dei cittadini e purtroppo abbiamo pagato sulla nostra pelle vicende drammatiche. Oltre a criticare si faccia un confronto tra quello che ha fatto Firenze e quello che hanno fatto le altre cittĂ italiane sulla prevenzione e il controllo del patrimonio arboreo. Non stupiamoci se ci arrabbiamo quando si deve tagliare un pino e nasce un comitato di persone contrarie. Allora decidiamoci: conta la sicurezza delle persone o siamo al bar a ragionare del niente? La sicurezza delle persone passa anche da un controllo del patrimonio arboreo. Noi in questi anni abbiamo piantato 6mila alberi in piĂą e continueremo a fare così”. L’area delle giostre, dove è caduto il pino, “per ora rimane chiusa. Quando ci saranno le condizioni valuteremo se e come riaprirla al pubblico”.