Firenze, l’iniziativa ‘Viva Vittoria’ nasce contro la violenza delle donne e consisterà nel ricoprire piazza Santa Croce di coperte fatte all’uncinetto, potranno parteciparvi tutti
Nasce a Firenze l’evento ‘Viva Vittoria’ che si terrà l’11 e il 12 ed è stata presentata oggi in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Migliaia di coperte in maglia e uncinetto copriranno piazza Santa Croce a Firenze per dire no alla violenza sulle donne. Le coperte dovranno essere di 50×50 centimetri, possono essere fatte da chiunque e saranno oggetto di una raccolta fondi, il cui ricavato sarà devoluto ad Artemisia Centro Antiviolenza e Acisjf Firenze (l’Associazione Cattolica Internazionale a servizio della Giovane Firenze) e a Nosotras Onlus.
I quadrati potranno essere consegnati ai centri raccolta o nei punti vendita Conad di Firenze e provincia entro il 10 ottobre. La volontà di questa iniziativa arriva da Ailo (The American-International League of Florence Odv) con l’associazione di volontariato Viva Vittoria Odv di Brescia, che aveva già fatto arrivare il progetto in molte piazze italiane ed internazionali.
L’evento a Firenze avrà il patrocinio di Comune e Città metropolitana, oltre che della Regione Toscana. ‘Viva Vittoria’ è realizzato con la collaborazione di Conad e il sostegno di Fondazione Conad. I soci Conad Nord Ovest di Firenze e il responsabile area Toscana Massimo Ciucchi hanno invece commentato a riguardo: “Ci riempie d’orgoglio poter confermare il nostro impegno contro la violenza di genere proprio in occasione della giornata internazionale della donna”.
Una delle fondatrici e presidente di ‘Viva Vittoria’ Cristina Begni ha affermato che “nel momento stesso in cui una donna è consapevole del proprio valore, diventa automaticamente artefice della propria esistenza ed è in grado di produrre un cambiamento nella società”.”E’ importante ufficializzare oggi questo progetto nel giorno internazionale della donna – ha dichiarato la presidente di Ailo Bergljot Leifsdottir -. Invito tutti a partecipare, anche se non si sa lavorare bene a maglia”.